Le voci e le musiche del grande cinema non muoiono. La loro eco risuona nel tempo e Torino ha deciso di salvarle: un patrimonio di circa 3mila brani è stato recuperato e messo a disposizione degli utenti per la prima volta. Il fondo del Museo Nazionale del Cinema raccoglie colonne sonore di centinaia di film, dai classici hollywoodiani (Hitchcock, Preminger, Huston, Hawks) ai capolavori del cinema italiano (Bertolucci, Fellini, Visconti, Taviani); e ancora brani di musica classica come Bach per Olmi («L'albero degli zoccoli»), Schubert per Kubrick «(Barry Lyndon») e di rock da Elvis Presley a Ringo Starr (che firma le musiche di «Son of Dracula»).

E ancora curiosità come la canzone del primo film sonoro italiano («La canzone dell'amore») o la memoria delle voci recitanti di grandi personaggi da Walter Chiari a Orson Welles, da Greta Garbo ai Fratelli Marx. Tutto questo patrimonio è stato restaurato e valorizzato grazie al progetto Digitalizzazione di documenti sonori (DiDoS), frutto della collaborazione tra il museo, Punto Rec Studios, Hub e Zero Db, grazie a fondi Ue. I brani digitalizzati potranno essere ascoltati alla Bibliomediateca del museo. Ma un assaggio si potrà apprezzare sul sito internet: nella sezione Universo Musica ci saranno brevi clip (30 secondi) di oltre 3mila brani musicali.

La ricca collezione sonora del museo vanta oltre 2mila dischi, dalle ceralacca degli anni 20 e 30 ai vinili dei decenni successivi, fino agli anni Ottanta. Dopo una prima identificazione e catalogazione si sono scelti i dischi più rari. Con una lava-dischi e agenti chimici antimuffa e antipolvere il supporto è stato pulito, intervenendo su ogni solco, per passare al riversamento: i contenuti sonori sono stati trasformati in una traccia audio digitale. A questo punto sono stati eliminati i difetti acustici acquisiti, ottimizzata la qualità timbrica senza mutarne l'identità. (a.mac.)

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