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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2012 alle ore 15:48.

Malware che arrivano nel dispositivo mentre si scarica un'applicazione, furto dei dati personali, magari mentre utilizziamo uno dei servizi sempre più diffusi di cloud computing. L'informatica è ormai mobile e così la sicurezza informatica. Trend Micro, tra i leader nelle soluzioni per difendersi dagli attacchi, ha stilato una classifica dei sistemi operativi più sicuri che Il Sole 24 Ore pubblica in anteprima. Il risultato non è una grande sorpresa, ma lo studio realizzato con Altimeter group, Enterprise mobility foundation, Bloor Research entra nel dettaglio analizzando 60 voci di sicurezza e gestione suddivisi in 12 categorie. Sul primo gradino del podio BlackBerry, seguita da Apple, Windows Phone e Android.
Gli smartphone di Rim restano i migliori per la sicurezza e la gestibilità, soprattutto quando fa capo alle aziende tramite il BlackBerry enterprise server (Bes), anche se la situazione peggiora nel caso in cui la distribuzione delle risorse viene fatta dall'utente tramite BlackBerry internet services (Bis). La differenza tra ambito business e consumer è un tema centrale: «Oggi si chiede di poter fare in azienda quello che si fa a casa. I muri sono crollati. Le aziende non devono dire di no alle richieste, perché rischiano di perdere un vantaggio competitivo.
E perché i lavoratori cercheranno di farlo lo stesso. Il modo giusto è abbracciare questo processo, con molta attenzione per la sicurezza e la gestione», spiega Cesare Galbiati, responsabile Consumerization & Mobile Security di Trend Micro. Al secondo posto iOS, il sistema operativo mobile di Apple. Garantisce una protezione adeguata perché tutte le applicazioni girano in ambienti distinti (sandbox) e non si possono inserire file, scaricare programmi o applicazioni se non via iTunes-App Store. La sicurezza diminuisce nel caso di jailbreak per scavalcare le limitazioni di Cupertino. Windows Phone, per quanto ultimo arrivato e ancora periferico, mantiene i processi separati e dà buone garanzie.
Infine Android. Anche se Android 4.0 ha portato miglioramenti in termini di sicurezza, la versione 2.0 è su oltre il 90% dei device venduti. «Al momento la piattaforma preferita per i cybercriminali», si legge nel report. Il rischio è che per la fine del 2012 le app maligne possano essere 120mila. La possibilità di scaricare applicazioni da negozi digitali indipendenti aumenta i rischi. Non solo, in molti casi i malware si annidano in software che arrivano dall'Android Market, oggi Google Play. A febbraio è stato introdotto Bouncer, tool che scansiona le applicazioni con codice malevolo. Secondo Trend Micro tuttavia «persistono applicazioni non sicure».
Eccessiva responsabilità è delegata agli utenti, che devo dare l'autorizzazione prima di scaricare le app. Solo che spesso il via libera viene dato senza leggere i dettagli, e a quel punto diventa difficile verificare cosa faccia esattamente l'app. I malware possono copiare sms, mandare sms premium che prosciugano il credito, intercettare telefonate, attivare il microfono da remoto e altro. Come difendersi? «Intanto con la consapevolezza che ci sono rischi veri - risponde Galbiati -. Poi mettendo una password al dispositivo e non inserendo dati non necessari o sensibili. Nel caso di Android, scaricare applicazioni solo da store affidabili».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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