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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2012 alle ore 18:08.

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Un catamarano da Formula UnoUn catamarano da Formula Uno

Il passaggio dai monoscafi a velocissimi catamarani ha amplificato l'esigenza di tecnologia a bordo e a terra. La gestione dei dati, un nuovo universo di dati a disposizione di progettisti e timonieri numeri che servono per la costruzione e la conduzione delle barche, indispensabili per prendere decisioni, è ormai un argomento delicato. Non bastano più i vecchi metodi analitici: troppo lenti. Troppo difficile analizzare con il metodo riduzionista, una cosa per volta. Racconta Ian Burns, coordinatore del progetto delle barche di Oracle che difenderanno la Coppa America: 'per la prima volta avremo a disposizione un totale di 200/250 dati, che analizzano ogni aspetto del catamarano: prestazioni, sforzi, regolazioni. E' tanto e non è facile per chi deve leggere questi dati arrivare alle soluzioni giuste. Ci aiuta un programma di gestione business elaborato da Oracle, ovviamente adattato alle nostre esigenze, che di aiuta ad analizzare meglio la situazione e che possiamo interrogare secondo la direzione che vogliamo prendere e i dati che ci interessano di più. In questo modo possiamo arrivare a delle decisioni rapide e assistite che l'uomo da solo non potrebbe prendere'. La conduzione delle barche sarà particolarmente complessa, perché con i catamarani della classe Ac 72 che navigheranno a velocità fino a 42 nodi ogni istante sarà decisivo. Prosegue Burns 'metteremo a disposizione dell'equipaggio anche un sistema di analisi meteo molto complesso, che disegna panorami possibili prima della regata, anche in questo caso per aiutare l'equipaggio a prendere decisioni molto rapide'. Sulle barche in regata nelle World Series di Napoli, con i più piccoli AC 45, non c'è uso di elettronica, è tutto alla sensibilità dell'equipaggio 'ma noi la usiamo in allenamento, e cominciamo a sperimentare quello che sarà in futuro. A bordo dell'AC 72 non ci sarà un vero navigatore: dovranno tutti avere tanta forza fisica e usare i coffee grinder. Tutto l'equipaggio avrà al polso uno schermo con i dati della barca e il timoniere degli occhiali speciali che riproducono gli strumenti e i risultati delle nostre analisi. Per fortuna tra gli uomini più potenti fisicamente che abbiamo c'è Gilberto Nobili, che ha collaborato anche a scrivere alcuni codici dei nostri programmi e quindi può interpretare i numeri'. Come ogni Coppa America però il progetto della barca sarà fondamentale quanto il suo uso, un vecchio adagio dice che si vince per il 95% con la preparazione, o meglio che le regate servono a convalidare i risultati di anni di messa a punto e ricerca. Sarà così anche questa volta. 'Il progetto della piattaforma, ovvero dei due scafi che formano il catamarano- prosegue Burns - è relativamente facile, c'è una gabbia dimensionale piuttosto precisa e non si produrranno grandi differenze tra i team. Il problema sono le ali, la loro efficienza, le loro proporzioni, ma soprattutto ci aspettiamo di dover fare un gran lavoro per le derive, che possono essere costruite senza limiti e possono cambiare radicalmente le prestazioni delle barche. Andremo a prendere esperienze sulle ali rigide oltre che dall'aeronautica dalla Formula Uno. Il nuovo sistema che consente ai piloti di ridurre il carico aerodinamico per ottenere più velocità somiglia a quello che talvolta accade a bordo con vento forte e nella baia di San Francisco soffieranno venti nodi'. Con la edizione del 2010, quella in cui sul trimarano Bmw Oracle ha issato la ala rigida, Oracle ha conquistato un vantaggio sensibile nella sua gestione e progettazione. 'Non ci sono veri limiti a dividere l'ala in diverse sezioni, l'unico vero confine è il suo peso minimo imposto. E' chiaro che più meccanismi si devono usare più aumenta il peso. Credo che si possa arrivare a tre sezioni verticali, forse quattro'. Dividere l'ala in più sezioni significa poterla regolare con più precisione per diverse intensità di vento, migliorando la sua efficienza. Ce la faranno gli altri sindacati a colmare il vantaggio che hanno gli americani? Alcuni uomini chiave che erano con loro nel 2010 sono adesso con Luna Rossa, due in particolare: lo skipper Max Sirena che era responsabile dell'ala e il navigatore Matteo Plazzi che ha la responsabilità della costruzione della barca e ha una grossa esperienza nella gestione dei dati.

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