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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2012 alle ore 20:22.

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La prima ragione è che la fine del 2000 è stato il momento di nascita dei collegamenti ADSL, della banda larga che, oltre ad essere larga, è anche diventata "always on", ovvero permanentemente connessa. Prima, per collegarsi, bisognava utilizzare un modem ed eseguire una lenta procedura di collegamento, fatto che limitava l'effettiva fruibilità del servizio . L'always-on ha determinato così un cambiamento paradigmatico: la possibilità di raggiungere chiunque ed essere raggiunto in qualunque momento con un collegamento telematico. Il peer-to-peer per la condivisione di files o il Blackberry (arrivato successivamente, con la nascita dell'always-on su cellulare), semplicemente non erano possibili prima di ciò. La seconda ragione è che nel 2001 è stato introdotto l'iPod da parte di Apple . Il popolare e semplicissimo riproduttore di musica, corredato da iTunes, il sistema di semplice sincronizzazione tra riproduttore e personal computer. Un notevolissimo successo di pubblico ha portato l'iPod ad essere il termine usato per indicare qualunque riproduttore portatile di musica digitale. Il cambiamento paradigmatico in questo caso è legato alle modalità distributive della musica. Per la prima volta nella storia dell'umanità l'informazione "musica" è stata veicolata al grande pubblico separandola dal supporto, segnando l'inizio della fine del connubio informazione-supporto che ha segnato tutta la storia precedente dei media.

Le regole del gioco sono così cambiate irrevocabilmente; l'informazione non segue più le regole del mondo fisico che lo trasportava ma si avventurava in una nuova dimensione di regole economiche.
Nel mondo fisico tutto costa: produrre, riprodurre, trasferire, archiviare. Tutte le attività richiedono tempo, i beni fisici sono rivali ed escludibili , i beni fisici seguono la legge dei ritorni decrescenti. Nel mondo immateriale dell'informazione solo la produzione costa; ripodurre, trasferire, archiviare hanno un costo marginale sostanzialmente nullo; solo la produzione richiede un tempo considerevole, i beni immateriali sono non rivali e difficilmente escludibili, i beni immateriali possono determinare ritorni crescenti. Per queste ragioni mi pare corretto definire come "inizio digitale" il periodo compreso tra fine 2000 ed inizio 2001.

Conseguenze della digitalizzazione
La digitalizzazione è determinata dallo sviluppo dell'elettronica, a sua volta determinata dalle applicazioni della ricerca nella fisica e nella chimica. La digitalizzazione consente di rivoluzionare i processi ed efficientarli, distruggendo paradigmi consolidati: da "stampa e distribuisci" a "distribuisci", da "internet nel telefono" a "tutto su internet", da "ritira, compila e consegna" a "compila", da "scatta e stampa" a "scatta", ecc.
Ma le stesse industrie che determinano la spinta tecnologica alla digitalizzazione, sono le prime ad utilizzarla a loro volta, con un effetto composto esponenziale dall'esito complessivo travolgente!
La digitalizzazione determina così standardizzazione (per efficientare progettazione e forniture) e interoperabilità, ovvero la capacità dei sistemi informatici di interagire senza mediazione umana. In questo modo le interazioni nelle filiere possono avvenire 24 ore al giorno, in ogni luogo del globo, senza necessità di tenere conto dei fusi orari e degli orari di risposo delle persone che, al contrario, seguono ritmi circadiani. Un cambiamento epocale! Ma non finisce qui; se è vero che la digitalizzazione concentra il mondo e rende accessibili e fungibile "tutto , qui, adesso", che la interoperabilità elimina le attività di intermediazione umane, riducendo l'occupazione, unitamente alla standardizzazione si determina una spinta combinata alla riduzione dei costi ed alla massimizzazione dei volumi con effetti deflattivi sulle industrie toccate.

Brian Arthur ci insegna che l'informazione può seguire la legge dei ritorni crescenti . Ciò costituisce un incentivo a tentare di aggredire rapidamente il mercato per acquisire un vantaggio da first mover, sfruttare l'effetto rete per ottenere una posizione di predominanza, determinare un lock-in per l'utente sostanzialmente limitandone la possibilità di cambiamento .
Un operatore economico trova così un forte incentivo ad accelerare l'introduzione di nuove funzionalità privilegiando il time to market a scapito della qualità complessiva: quando una funzionalità sarà ritenuta "sufficientemente affidabile", verrà lanciata sul mercato "in forma sperimentale" nell'intento di aggredire preventivamente la base di utenza e questa pratica sarà parte integrante di tutte le strategie di marketing di questa tipologia di operatori. Generalizzando la tendenza, sempre più servizi diventeranno online e la loro qualità tenderà nel medio periodo a peggiorare.

Certe industrie che prosperavano, in un mondo disconnesso, con un basso contenuto di informazione, con elevati costi di imitazione (tecnologici o di lavoro umani) incontreranno maggiori difficoltà in un mondo che la Rivoluzione Digitale ha reso ristretto e interconnesso, con un veloce flusso di informazioni, con costi tecnologici decrescenti esponenzialmente e con costi del lavoro umano eliminati dall'automazione. La liberalizzazione del settore aereo a fine anni 90 unitamente alla standardizzazione e l'interoperabilità nei flussi digitali con clienti e complementatori (personale, fornitori tecnici, bancari, ecc.) hanno consentito una drammatica riduzione dei costi nel trasporto aereo facilitando l'esplosione delle linee aeree low-cost. Di conseguenza, se il valore aggiunto non è difendibile, il risparmio e gli investimenti tenderanno a spostarsi verso settori più difendibili. In linea generale, alcuni dei parametri di difesa possono essere la relazione non sostituibile con i consumatori , attività non rilocabili fisicamente attività "asset-based" con barriere all'ingresso quali attività che richiedono reti, rispetto alla conoscenze attuali, non duplicabili , attività con barriere politicamente imposte o attività di sfruttamento e trasformazione diretta di risorse naturali. Va evidenziato che il nuovo ordine digitale, nelle industrie a maggiore densità di informazione, può alterare significativamente lo scenario persino rendendo diseconomico la prosecuzione di certe attività o comunque alterando radicalmente la sua possibilità di proposta al mercato, il target, ecc.. Nel 1999 il prezzo di un accesso internet a 2Mbps per uso aziendale era circa 100mila euro annui, oggi lo stesso accesso, ma a 7Mbps ha un prezzo di circa 250 euro.

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