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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 16:45.

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Con l'Iit. Cingolani, Fasano e PaladiniCon l'Iit. Cingolani, Fasano e Paladini

Nella bolgia cosmopolita di giovanissimi scienziati dell'Intel Isef si muovono con relativa dimestichezza tre diciottenni maturandi del liceo De Giorgi di Lecce. Aldo Cingolani, Roberto Fasano e Andrea Paladini sono appena usciti dal salone dove sono stati sottoposti a un fuoco di fila di domande dei giudici e sono soddisfatti: "Non abbiamo mostrato incertezze".

Hanno ancora l'eccitazione di chi ha appena suoperato l'esame. Quello che hanno portato a Pittsburgh è un innovativo trattamento chimico per rendere idrorepellenti materiali deperibili all'acqua, a partire dalla carta, messo a punto in collaborazione con la sede di Lecce dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit) sotto la spinta del professore di chimica, Beniamino Lofari, che è l'eminenza grigia dietro al progetto.

I materiali cellulosici e fibrosi, come anche i tessuti, vengono imbevuti in una soluzione di acetone e cianoacrilato, materiale contenuto in alcune colle molto resistenti. Se poi si aggiungono nanoparticelle di teflon, si arriva ad avere un effetto idrorepellente, tale da far scivolare via l'acqua. "Questo sistema non copre la superficie con una pellicola, ma i materiali utilizzati vengono insediati all'interno delle singole fibre, con la particolarità che la carta e i tessuti mantengono le loro caratteristiche iniziali", spiegano i tre ragazzi. Così sulla carta si può scrivere e stampare, esattamente come prima. Con l'inserimento di nanoparticelle di teflon si raggiunge l'idrorepellenza: il foglio viene tolto dall'acqua e rimane praticamente asciutto, come se nulla fosse.

Adesso tornano a Lecce per le ultime interrogazioni pre-maturità, i professori non gli faranno nessuno sconto. Ma questa esperienza ha già segnato la loro vita: Aldo respira scienza in famiglia da sempre, ma i due compagni si sono via via appassionati. Aldo e Andrea, amici fraterni dalla prima elementare, hanno scelto ingegneria biochimica a Torino, "poi andremo all'estero perché lì ci sono le opportunità". Roberto ha optato per medicina, ma lui rimarrà in Italia: "E' qui che c'è bisogno di noi". (P.Sol.)

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