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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 14:24.

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Nella Camera dei rappresentanti di Berlino c'è un partito i cui eletti non accettano i biglietti gratis per viaggiare, li pagano interamente. In Germania c'è un partito in cui la linea programmatica sul meccanismo di stabilità europeo è in continua discussione, così come la decisione sulle "quote rosa" nelle liste elettorali.

Gli esempi vengono da Klaus Peukert, membro del consiglio nazionale del Piratenpartei tedesco, il Partito dei Pirati che recentemente ha avuto una media voto superiore al 7% e che alcuni sondaggi posizionano al 13% alle prossime elezioni federali.

Peukert è responsabile a livello nazionale dell'utilizzo della piattaforma LiquidFeedback, il software usato per confrontarsi sia sull'organizzazione sia sui temi politici. Il programma ha iniziato a essere sviluppato nel 2009 dal Public Software Group sulla spinta delle esigenze organizzative del Partito dei Pirati. Adesso lo usano anche SlowFood, alcune ong ed è stato richiesto da candidati americani in vista delle elezioni. Ogni iscritto al movimento viene identificato e dotato di un codice di accesso alla piattaforma. Dal momento dell'iscrizione può avanzare proposte, intervenire nelle discussioni, arricchire il dibattito con documenti di approfondimento e votare. Ogni discussione ha una "data di scadenza", raggiunta la quale il programma bilancia il numero dei voti ricevuti e i riscontri e fa sì che emerga una decisione finale frutto del processo di condivisione.

Quello che differenzia LiquidFeedback da altri strumenti di partecipazione online è il sistema di deleghe. Ognuno degli 8.800 pirati iscritti può decidere di affidare il suo potere di discussione e di voto ad altri membri. Le deleghe si accumulano, ma possono anche essere ritirate se l'azione del delegato non è ritenuta efficace. È questo sistema a far sì che le discussioni si sviluppino in una forma che gli ideatori del progetto definiscono «democrazia liquida», punto di incontro fra democrazia partecipativa e rappresentativa.

I Pirati non hanno ancora una linea statutaria sullo strumento. Spiega Klaus Peukert: «LiquidFeedback è utilizzato per ottenere riscontri qualitativi e quantitativi. C'è chi è scettico e chi preferirebbe fosse sviluppato ulteriormente prima di usarlo ufficialmente. Io lì discuto tutte le decisioni. Gli eletti del Land di Berlino lo usano in maniera vincolante. Vengono discusse e poste in votazione sia le loro proposte di legge, sia quelle su cui sono chiamati a votare». Nel luglio 2010 il Parlamento federale tedesco, incuriosito dal progetto, aveva invitato gli sviluppatori a presentarlo in Commissione. Axel Kistner, del Public Software Group, spiega gli esiti: «Il sistema che volevano implementare non avrebbe previsto né il controllo degli accessi né un vincolo con i risultati delle consultazioni. Hanno deciso di sviluppare Adhocracy, che non assomiglia a LiquidFeedback».

La delegazione dei Pirati tedeschi all'ultima assemblea internazionale a Praga è stata tra le prime a invitare il Partito internazionale a strutturarsi con un programma comune per le europee del 2014. Secondo lo sviluppatore Kistner il software non avrebbe problemi a reggere, ma è Peukert a porre la questione sul piano politico: «L'idea di creare un programma comune c'è, ma bisogna tenere in considerazione il fatto che il Partito tedesco è piuttosto grande rispetto ad altre formazioni europee. Sarà necessario trovare un modo per equilibrare i pesi».

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