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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 14:22.

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Sono la tecnologia moderna che più fa gongolare i futurologi: non per ciò che sanno fare oggi, ma per quello che potrebbero saper fare in futuro. Le stampanti 3D sono dispositivi in grado di creare oggetti tridimensionali. La maggior parte si basa sulla sinterizzazione o su tecniche affini. Strato dopo strato, in pochi minuti o al massimo in qualche ora la stampante è in grado di far crescere con precisione un oggetto della forma voluta.

Inizialmente le stampanti 3D erano usate per la rapida creazione di prototipi industriali. Tuttavia la veloce riduzione dei costi e il miglioramento della tecnologia hanno moltiplicato gli usi possibili. Oggi ci sono stampanti 3D in grado di produrre schede di circuiti funzionanti. Il progetto open source Fab@Home (si veda scheda sopra, ndr) mette a disposizione il necessario per autocostruirsi una stampante 3D in grado di usare qualunque materiale, dalla plastica al cioccolato, al prezzo di circa 2mila dollari.

Proprio una stampante Fab@Home è stata usata da Leroy Cronin, professore dell'Università di Glasgow, per realizzare un interessante progetto: usare la stampa 3D per produrre medicinali. Con l'aiuto del norvegese Turlif Vilbrandt, chief technology officer della norvegese Uformia, produttrice di software di modellazione 3D, Cronin ha sviluppato una tecnologia che consiste nel produrre il cosiddetto reactionware, cioè i gel polimerici contenenti i reagenti, e poi di usare una stampante 3D per metterli insieme controllando con precisione la reazione. Anche i recipienti speciali in cui questo avviene, dotati di sensori per monitorare il processo, possono essere economicamente stampati in 3D. In questo modo può essere creato con mezzi economici un medicinale con specifiche ben definite, che prima d'ora avrebbe richiesto un costoso procedimento industriale.

Potenzialmente, le stampanti 3D possono portare a una rivoluzione economica ancora più profonda di quella dovuta a internet. Come la tecnologia digitale ha permesso a chiunque di copiare e rielaborare testi, musica, immagini e video a costi irrisori, così possiamo immaginare un futuro in cui le persone stampano in casa gli oggetti di cui hanno bisogno, rendendone superflua la produzione di massa. La tecnologia del professor Cronin promette una rivoluzione della medicina in cui ogni paziente può prodursi in casa un medicinale tarato su misura per le sue esigenze. C'è però anche chi paventa i possibili usi negativi: ogni ragazzino sarebbe infatti in grado di stamparsi in casa le droghe del momento.

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