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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2012 alle ore 12:10.

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Perfetto tempismo. L'annuncio da parte di Samsung dei quattro miliardi di dollari in investimenti sul suolo americano per espandere la produzione di chip (SoC) per smartphone e tablet ha fatto aggrottare le sopracciglia a parecchi osservatori a stelle e strisce. I maligni hanno voluto leggere nell'investimento a Austin anche il tentativo velato di condizionare in extremis il processo californiano che vede Samsung contrapporsi a Apple. Il motivo ci sarebbe: parliamo di una causa da 2,5 miliardi di dollari che potrebbe creare non pochi problemi al colosso coreano. L'annuncio arriva anche a bocce ferme. I giurati da ieri in riunione si esprimeranno entro questa settimana.

Tuttavia, quello di Samsung non è né il primo e né l'unico investimento di un certo peso negli States. Dal 1996 il gigante coreano ha concentrato su Austin 13 miliardi di dollari trasformando la "cittadina" texana nel secondo più grande produttore di chip dopo Intel. Complessivamente per il Texas si tratta del più grande investimento straniero di tutti i tempi.

Paradossalmente il primo a beneficiare della maggiore capacità produttiva sarà proprio li rivale processuale Apple, che attualmente è uno dei più importanti clienti dei coreani. Il processore dual core Apple A5, progettato da Cupertino è prodotto da Samsung. Lo troviamo sull'iPad 2 e nella versione aggiornata Apple A5x nell'iPad 3.
L'impianto sarà attivo nella seconda metà del 2013, scrive Cnet. Se per quella data i rapporti con Apple non si guasteranno sarà un buon affare per entrambi. Ma soprattutto per l'occupazione a stelle a strisce. Indipendentemente dall'esito del processo.

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