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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2012 alle ore 16:06.
Sotto al lucido touchscreen degli smartphone di ultima generazione batte un cuore potente. Il top di gamma del mercato, per il momento appannaggio di Android nell'attesa dell'iPhone 5, è occupato dai pochi cellulari con architettura quad core. A proporli sono principalmente Samsung, Lg e Htc. I modelli hanno nomi altisonanti: Galaxy S III, One X, Optimus 4X Hd ma anche Galaxy Note 2 e Optimus Vu, tutti con prezzi oltre 499 euro. A breve debutterà anche Huawei con l'Ascend D Quad. Li contraddistingue il display di ampia dimensione (da 4,7" a 5,5") e la Cpu a quattro unità di elaborazione, il doppio rispetto ai più diffusi e consolidati dual core. Questa superiore potenza è completata anche da un reparto grafico che garantisce pieno supporto a giochi, riproduzione video e gestione più efficiente dell'interfaccia grafica. Dunque, potenza da vendere per qualsiasi tipo di applicativo, ma soprattutto questi processori assicurano tutto il supporto necessario per le esigenze di Android 4 e per un multitasking di eccellente livello.
Allo stato attuale, con le app disponibili che hanno una scarsa propensione al multi core, la differenza passando allo smartphone con quad core si nota nei tempi di risposta azzerati e in una risposta dell'Os sempre pronta e reattiva. Ma non tutti i produttori hanno lo stesso tipo di chip, anzi per la verità proprio sulla cifra tecnologica si gioca gran parte della differenziazione dei prodotti. Sì, perché tutte le Cpu hanno un'architettura Arm, tipica degli smartphone, tuttavia impiegata in modo diverso.
In attesa di vedere la nuova Cpu sviluppata da Huawei e i primi modelli con il Qualcomm Snapdragon S4, sono due le piattaforme disponibili: Nvidia Tegra 3 e Samsung Exynos 4, che differiscono per la geometria multi core in ottica di risparmio energetico. I quattro nuclei del Tegra 3 operano a una frequenza fissa e sono affiancati da un quinto modulo chiamato Companion Core che opera quando non è richiesta tutta la potenza disponibile, abbassando così il consumo complessivo.
L'approccio di Samsung è più complesso e per certi versi interessante: i quattro nuclei operano a frequenze indipendenti e variabili, così che la Cpu possa organizzarne l'utilizzo ottimizzando prestazioni e consumi. L'Exynos 4, secondo i bene informati, dovrebbe essere anche alla base del processore impiegato nell'iPhone 5.
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