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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2012 alle ore 18:04.

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All'arbitro non puoi regalare l'orologio, i giocatori non si possono dopare e non esiste un tasto per corrompere gli atleti per truccare le partite. Quello dei videogiochi è ancora un calcio pulito. Realistico ma senza scongerie, volgarità e intrighi; e quindi noioso. Ma quello delle simulazioni sportive è rimasto l'unico genere videoludico (insieme agli sparatutto) dove i big dell'industria investono. «Siamo in una fase di transizione - ha spiegato a Nova24 Peter Moore chief operations officer di Electronic Arts, il più grande publisher del mondo -.

Finché non arriverà hardware nuovo (la nuova Xbox 360 potrebbe essere annunciata a giugno 2013 ndr) nessuno si metterà a cambiare motore grafico, scommetterà su nuove tecnologie e Ip (intellectual property)». Nel frattempo proprio su serie di successo come Fifa, Pes, Madden Nfl, Football Manager si concentrano le sperimentazioni più interessanti anche sotto il profilo del modello di business. «Il gioco è sempre di più un servizio che si spalma 24 ore su 24», commenta uno tra i manager più ascoltati dell'industria delle console. «Per esempio, dall'app di Fifa Ultimate Team partecipo all'asta dei fuoriclasse e poi li metto in squadra quando sono davanti alla console. I tablet e i telefonino convergono sullo stesso titolo in modo da dilatare l'esperienza di gioco offrendo servizi a pagamento, opzioni e contenuti aggiuntivi multipiattaforma. Quando ho iniziato la mia carriera il pubblico dei gamers era nell'ordine delle decine di milioni di persone. Quando andrò in pensione saranno forse centinaia di milioni. Magari nessuno di loro avrà acquistato un gioco. Ma l'industri guadagnerà proprio da questi contenuti premium».

Quella del calcio in particolare è la serie in cui c'è ancora margine di sperimentazione sulle tecnologie ma ancor di più sull'offerta di servizi. In Fifa 13 di Ea Sport l'opzione Ea Sports Football Club Match Day rende ogni partita un'estensione diretta delle notizie prese dai media calcistici di tutto il mondo. Notizie prese dal mondo reale e commenti e gameplay rifletteranno situazioni come infortuni, squalifiche, forma della squadra e gossip. Se, anzi quando Pato del Milan si infortuna non ci sono versi di averlo in squadra. Alla base di questa visione c'è l''idea di ridare al gioco del calcio il sapore della soap opera. Usando la cronaca come elemento di realtà e i social network per il chiacchiericcio da bar. Nella app i tifosi possono connettersi, competere e condividere con milioni di altri appassionati in tutto il mondo. Nell'applicazione Football Club App per iOs e Android gli utenti possono cercare le aste online e parteciparvi, entrando in competizione con gli altri giocatori collegati.

In Pro evolution soccer della rivale Konami l'applicazione su Facebook MyPEs sincronizza e pubblicare i risultati e le performance: statistiche delle partite, percentuali di successo, possesso di palla, capocannonieri e gol.
Naturalmente la declinazione social in questo tipo di vidoegiochi è un aspetto ancora ancillare. Il grosso degli investimenti sia di Pes che di Fifa riguardano l'intelligenza artificiale e quindi come le squadre reagiscono sul campo e la fisica della palla, le collisioni e quindi come rendere i giocatori più realistici per esempio duranti gli scontri. Ma la vera sfida per entrambi i titoli per console è quella di rendere davvero la partita imprevedibile e mai uguale. Il che significa sconfiggere così le routine della programmazione.

Diverso invece l'approccio di simulatori manageriali come ad esempio Football Manager (per pc) di Sports Interactive. Si tratta di videogame "gestionali" dove assumi il controllo di una squadra, alleni i giocatori, ti occupi del calcio mercato, delle finanze tralasciando gli aspetti più arcade. In pratica stai seduto in panchina e comandi. Sono software che elaborano durante il match i vari aspetti della personalità del giocatore, le qualità fisiche, lo stato di forma, la classifica, anche il rapporto con l'allenatore. Tutti questi fattori concorrono al risultato della partita. Una sostituzione al momento giusto può insomma ribaltere l'esito di un match. Sono videogiochi che sopratutto in Italia possono contare su un considerevole pubblico di affezionati.

Nel prossimo Football Manager (uscirà a Natale) Sports Interactive che ha più di vent'anni di esperienza in questo tipo di giochi ha aggiunto la figura del direttore sportivo, aumentato i prparatori atletici, vice allenatori e tattici. Ma sopratutto è stata potenziata l'interazione tra manager e media, con maggiori possibilità di esprimere il proprio stato d'animo nei confronti dei giornalisti.
«Come medium i videogiochi di questo tipo sono sempre di più lontani da logiche da broadcaster. Sono narrowcast - sorride Moore - come le tv via cavo offrono esattamente quello che uno cerca a un pubblico selezionato».

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