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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2012 alle ore 18:02.

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Rick Smolan è un fotografo abituato a pensare in grande. Dalla serie di libri "Day in the life", negli anni '80, per cui sguinzagliò 200 fotografi in America, Russia e Australia cercando di catturare l'anima di quelle nazioni, agli scatti America at Home, con cui nel 2008 volle raccontare la vita dei cittadini Usa dietro le mura domestiche, ogni sua iniziativa è paragonabile a un grande affresco che ha l'ambizione di testimoniare lo spirito di un'epoca o la realtà di una zona del pianeta.

The Human Face of Big Data, il suo ultimo progetto, lanciato in questi giorni, è però – come egli stesso ammette – di gran lunga la sua opera più ambiziosa, e sfaccettata. Comprende un libro cartaceo, un'app per smartphone, un progetto educativo e un documentario. Al libro hanno lavorato un centinaio di fotografi inviati, in ogni parte del globo per documentare come l'immensa e inedita disponibilità di dati in formato digitale prodotti negli ultimi decenni, unita alla straordinaria capacità di elaborazione degli attuali computer, sia destinata ad avere un profondo influsso sulla vita quotidiana.

«L'obiettivo – spiega Smolan – è dar vita a un confronto a livello mondiale sui Big Data e sul potenziale che essi possono avere se ben utilizzati e, al contrario, sul pericolo che possono portare se malgestiti». Il potenziale benefico è enorme, e riguarda applicazioni in campo politico, economico, sanitario ed educativo: dall'analisi di milioni di elettrocardiogrammi, per esempio, è possibile scovare piccole anomalie ricorrenti negli infartuati, in modo da prevenire altre situazioni a rischio; oppure, grazie all'analisi di miliardi di informazioni correlate si potranno avere certezze sul cambiamento climatico.

L'altra faccia della medaglia, i pericoli a cui fa riferimento Smolan, riguarda invece lo sfruttamento di queste immense quantità di informazioni per fini di controllo sociale e commerciale: grandi catene di ipermercati come l'americana Target già oggi monitorano le abitudini di acquisto per identificare le donne che, sulla base della loro lista della spesa, hanno buone probabilità di essere incinte, in modo da proporre loro coupon e offerte speciali ad hoc. La società di consulenza Engage Dc ha di recente dimostrato come sia possibile anticipare le scelte di voto degli elettori sulla base dei social network da loro frequentati. Alcune applicazioni per cellulare, sfruttando il Gps integrato, possono predire gli spostamenti futuri dei possesori di smartphone. In Smolan prevale comunque l'ottimismo. «I potenziali effetti collaterali sono numerosi – racconta – ma con un po' di buonsenso e attenzione, in un futuro non troppo lontano questo nuovo set di tecnologie potrebbe avere un impatto sull'umanità pari a quello delle lingue e dell'arte».

Il libro sarà in vendita a partire dal 20 novembre, e il giorno stesso ne verranno inviate 10.000 copie omaggio a politici, pensatori e premi Nobel, affinché possano valutare con cognizione di causa l'imminente "rivoluzione dei dati". Prima però degli opinion leader verrà coinvolto il grande pubblico. L'altro grande aspetto di The Human Face of Big Data è infatti la raccolta di informazioni in crowdsourcing tramite un'applicazione per smartphone con sistema iOS o Android. Dal 25 settembre, tutti coloro che avranno scaricato l'app contribuiranno al progetto collaterale "Measure our World", sia in maniera passiva – il software registrerà informazioni come il numero di e-mail inviate o la posizione geografica stimata dal Gps del cellulare – che attiva, rispondendo a domande sul proprio stile di vita e scattando fotografie dell'ambiente circostante.

I dati raccolti verranno resi anonimi, vagliati, e presentati in forma visuale a un grande evento che si terrà in contemporanea il 2 ottobre a New York, Londra e Singapore. E non è finita qui. Al libro e all'evento faranno seguito il progetto educativo "Big Data detectives" e un documentario. Il primo prenderà il via l'8 novembre e coinvolgerà migliaia di studenti di varie nazioni che, con l'ausilio dei loro insegnanti, cercheranno di comprendere pregi e difetti dell'impatto dei Big Data sulla società. Il secondo uscirà nel 2013. Nel complesso, un progetto da milioni di dollari, per finanziare il quale Smolan si è rivolto al colosso dell'archiviazione dati Emc.

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