Ai tempi del gps, la caccia al tesoro si chiama geocaching. Il gioco è sempre lo stesso ma a cambiare in modo sostanziale sono le sue modalità. Oggi infatti non ci sono vecchie mappe disegnate in modo approssimativo ma precisissime coordinate satellitari da caricare nel navigatore. Spesso accompagnate da qualche dritta per individuare più facilmente le cache, cioè i tesori sparsi in tutto il mondo (in Italia ce ne sono già più di 500, per cercarli il sito di riferimento è www.opencaching.com/it). Tesori che non sono lingotti d'oro o montagne di pietre preziose, ma piccole scatole contenenti gadget di scarso valore.

Le regole del geocaching vogliono che, in cambio di quel che si porta via, si lasci qualcosa di proprio, in modo che il tesoro si rinnovi a ogni passaggio. Perché quel che conta non è il contenuto della cache ma l'abilità di riuscire a trovarla. Anche se in molti Paesi è un fenomeno ormai consolidato, in Italia il geocaching sta muovendo solo adesso i primi passi. E per incentivare la sua diffusione e lanciare una sfida a escursionisti, biker e famiglie amanti dell'outdoor (tutti ovviamente con il pallino della tecnologia), Garmin ha deciso di organizzare la prima caccia al tesoro nazionale, nascondendo 20 cache in alcune regioni italiane (Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Valle d'Aosta, Sicilia, Lazio e Toscana).

Ogni cache contiene vari gadget Garmin e un coupon con un numero di serie. Dieci di questi coupon permetteranno ai loro scopritori di aggiudicarsi la TrekMap Italia V3, la nuova versione della cartografia Garmin destinata agli escursionisti. Per mettersi alla ricerca di queste cache è sufficiente scaricare dal sito www.garmin.com/it/trekmapitalia i waypoint delle varie regioni, trasferirli nel proprio navigatore satellitare e mettersi in marcia. C'è tempo fino alla fine di ottobre. (m. scar.)

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