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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2012 alle ore 15:42.

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Offre la fotografia più nitida possibile sull'universo mondo della cardiologia interventistica, dai fattori di rischio, al numero e tipo di operazioni fino al costo del singolo stent o della valvola aortica. Informazioni preziose non solo a scopi scientifici, ma anche amministrativi o per il post-marketing delle aziende del settore, che vengono elaborate dal Gise network, il più grande database clinico e procedurale online voluto dalla Società italiana di cardiologia invasiva. L'idea di questa piattaforma – che raccoglie le informazioni, nel pieno rispetto della privacy, dai singoli centri di emodinamica sparsi sul territorio italiano – nasce per certi versi spontaneamente.

«È una questione di educazione – spiega Gianbattista Danzi, responsabile del Gise Network e direttore Uo di Cardiologia e Ucc del Policlinico di Milano –; sono 25 anni, cioè da quando i cardiologi hanno iniziato a partecipare agli studi multicentrici internazionali, che si è compresa l'importanza della standardizzazione dei dati e che le emodinamiche italiane si sono organizzate spontaneamente per registrare i dati di procedura e i dati tecnici in maniera strutturata raccogliendoli in sottosistemi informatici.

E oggi ci troviamo ad avere un "corredo" di informazioni dalle enormi potenzialità che potrà diventare il maggiore strumento di assessment dell'appropriatezza della cardiologia in Italia a disposizione delle istituzioni per la programmazione della politica sanitaria, rispondendo bene alle richieste di spending review, ma anche un servizio (a pagamento) per le aziende del settore. Le informazioni raccolte consentono infatti di stabilire l'appropriatezza degli interventi, le scelte procedurali, oltre all'outcome clinico immediato e a distanza delle diverse procedure. Uno strumento prezioso per la Società scientifica che potrà programmare studi di valutazione di nuovi device, per esempio, ma anche per il decisore pubblico che ne potrà tenere conto nella programamzione delle politiche sanitarie, riducendo gli sperchi. Ma anche l'azienda produttrice di stent o valvole cardiache potrà attingere dal network dati preziosi.

Partito a giugno, ha coinvolto un campione di 30 centri di emodinamica raccogliendo informazioni su oltre 10mila pazienti con l'obiettivo di arrivare entro il 2013 ad avere i dati di due terzi del totale nazionale dei centri di emodinamica. «La raccolta dati inizia nel momento in cui il paziente arriva in ospedale – spiega continua Danzi – quando gli infermieri registrano la cartella clinica fino ad arrivare all'esito e il follow-up». Oggi per ogni paziente vengono automaticamente richieste circa 200 informazioni, tenendo conto che su circa 250 emodinamiche italiane, il Gise, con il supporto di Esaote, ha pensato di fornire gratuitamente la possibilità di aggregare e incrociare tutti i dati dei centri disponibili, tramite il collegamento online dei programmi gestionali delle singole strutture, si può davvero considerare un database d'eccellenza.

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