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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2012 alle ore 14:56.

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È il tablet il vero banco di prova di Windows 8. I manager di Redmond volevano fortissimamente un prodotto di rottura con il passato, ma al tempo stesso che risultasse familiare per il possessore di pc, lo volevano capace di ben figurare sulle tavolette ma anche convincente per le imprese. Lo volevano rassicurante per i clienti Windows aziendali ma anche per gli amanti della Xbox.

Forse volevano un po' troppo. Il difetto principale di questo giovanissimo sistema operativo è proprio quello di essere un ibrido, di aver adottato scelte di compromesso, di aver mantenuto troppo visibile il file system (su tablet non mi interessa sapere cosa succede dietro) e aver lesinato sulle app native all'interfaccia Metro.

Se però qualche malumore su pc lo ha già sollevato nonostante il successo di quattro milioni di aggiornamenti in soli tre giorni - su dispositivo portatile sta ottenendo un ottimo riscontro. Convincono i "live tiles", i riquadri animati che portano in primo piano i contenuti e non le app come invece fanno Android e iOs. Notizie, e-mail, social network si aggiornano automaticamente offrendo all'utente un colpo d'occhio originale su quanto avviene nelle proprie reti di comunicazione. L'interfaccia - per la prova è stato scelto Asus Vivo Tab optando per la versione Rt del nuovo sistema operativo - si manovra sostanzialmente muovendo il dito da destra verso sinistra e viceversa.

Strisciando dall'altro verso il basso si accede alla cronologia e si aggiungono tiles. Dal basso verso l'alto si accede a tutte le app (sono ancora pochine – 10mila – ma lo store è partito un anno fa). L'ordine delle piastrelle colorate può essere cambiato a piacere. Le applicazioni si aprono a schermo interno ma è possibile ancorare altre app dividendo lo spazio nel display. Spazzolando con il dito il bordo destro compare una finestra verticale nera da cui eseguire ricerche (anche all'interno dell'app), condividere i contenuti e quello per gestire altri device connessi. All'inizio chi non è un utente di Windows Phone farà un po' fatica ad abituarsi. Ma l'interazione è pulita e intuitiva. Sopratutto quando ci si misura con e-mail, calendario, contatti, Sky Drive insomma con le app native, integrate al sistema operativo. Ecco su questo fronte Microsoft ha superato le aspettative.

La visualizzazione dei contenuti informativi risente però molto dell'influenza di Flipboard e se all'inizio può confondere, alla lunga risulta efficace sopratutto per gli habituè del multitasking. Interessante anche l'integrazione con l'applicazione Skype (Microsoft - ricordiamo - se l'era acquistata per 8,5 miliardi di dollari), il sistema di chiamate e teleconferenze Voip (Voice over ip) quasi scompare dentro a Windows 8 e Internet Explorer 10 che finalmente pare un browser come si deve, essenziale e veloce. Così come anche l'integrazione con l'ecosistema Xbox appare un valore aggiunto irraggiungibile dai sistemi concorrenti (si legga l'articolo a fianco). Più macchinoso l'accesso al pacchetto Office. Il sistema in automatico passa all'ambiente desktop e poi lancia il programma. Questo doppio passaggio che non infastidisce l'utente ma conferma la filosofia di Windows 8 di aver voluto tenere il piede in due scarpe.

Tenere insieme quindi le anime che danno soldi a Redmond e al tempo stesso titillare quelle degli amanti del tablet. Quest'ultima missione pare davvero la più strategica. Android e iOs insieme hanno in mano il 98% del mercato dei tablet. Inserirsi tra i due è come pensare di rompere un duopolio. Apple resta inarrivabile mentre Android ha la potenza dei numeri. A Microsoft, paradossalmente, resta la certezza di aver puntato su una idea di finestre finalmente originale. Forse non abbastanza per non arrendersi a svolgere un ruolo ancillare. Ma sufficiente per lanciare il guanto di sfida.

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