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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2012 alle ore 20:15.

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Con una superficie agricola non espandibile e una popolazione in costante crescita, l'umanità deve sfruttare al massimo le sue coltivazioni per ottenere nutrimento a sufficienza per tutti. È necessario aumentare le rese, proteggere gli agricoltori dagli incerti produttivi ed economici, e nel contempo adottare tecniche di agricoltura sostenibile che non impoveriscano il territorio.

La soluzione proposta dall'agribusiness è un'integrazione sempre maggiore dei metodi di coltivazione. Si tratta di proporre soluzioni integrate in cui non solo la scelta di sementi, macchinari e pesticidi è in funzione di un'unica metodologia, ma si tiene conto di ogni possibile aspetto, dall'ottimizzazione del consumo di acqua all'uso di macchine per movimento terra che non danneggino la biodiversità.

Anche l'agricoltura europea si sta evolvendo verso una situazione in cui non verranno più erogati finanziamenti a pioggia, ma verranno premiate le soluzioni integrate, per esempio quelle che prevedono la creazione di "margini di campo" gestiti per preservare la biodiversità nella zona di coltivazione.

Dino Sozzi, Global R&D Partner per Syngenta International, società elvetica leader del settore dell'agroindustria, ci ha illustrato alcuni casi di evoluzione dell'agricoltura intensiva nel corso di una visita al Centro ricerche di Stein, in Svizzera. Un esempio è quello della coltivazione della canna da zucchero: in precedenza a ogni raccolto andavano tagliate delle talee da usare per la riproduzione, un lavoro non solo faticoso, ma che portava le nuove piante a ereditare i problemi delle piante "madri". Syngenta ora fornisce ai coltivatori talee appena raccolte e garantite prive di difetti genetici e parassiti, in grado di aumentare la resa.

In Italia citiamo il Progetto Grano Armando, una filiera che, seguendo un disciplinare specifico, va dalla scelta delle sementi fino al prodotto finito, una pasta contenente solo grano duro di produzione italiana. Partecipano Coseme, società foggiana che detiene i brevetti per le sementi, il pastificio De Matteis, e ben 541 aziende cerealicole di sette regioni d'Italia, mentre Syngenta assicura il supporto tecnico agronomico. Il disciplinare si occupa di avvicendamento colturale, scelta varietale, semina, concimazioni, difesa fitopatologica, modalità di raccolta e tecniche di stoccaggio. Il metodo ha permesso di ottenere un frumento con un contenuto proteico superiore del 14,5% rispetto alla media. Lo sforzo richiesto ai produttori è ripagato dal prezzo garantito, che li mette al riparo dalle fluttuazioni del mercato. (m.pa.)

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