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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2012 alle ore 17:44.

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È il gioco dell'anno, ha vinto i Video Game Awards 2012 ed è tra i candidati nella categoria mobile del Drago D'oro, il nuovo premio italiano del videogioco che ha debuttato in questi giorni. «The Walking Dead: The Game» più che una sorpresa è la conferma del talento della software house TellTale che ha saputo prendere una ambientazione malinconica e dura come quella della serie televisiva «The Walking Dead» e tradurla in un gioco dalle tinte forti, con una regia finalmente adatta a esaltare l'interazione del giocatore.

Per una volta quindi il passaggio dal piccolo schermo al piccolissimo display degli smartphone non ha seguito le orme delle noiosissime trasposizioni ludiche dei blockbuster del cinema. Telltale ha usato il linguaggio grafico dei fumetti da cui è tratta la serie per reinventare una storia nuova strutturata ad episodi.

Protagonisti sono Lee e Clementine, un uomo e una bimba soli, spaventati scaraventati nella strade di un mondo preda degli zombie. Non è il solito giochino ammazza-morti viventi. Lo sguardo non è quello divertito e dissacrante del regista George A. Romero. L'atmosfera che si respira anche nella serie televisiva è intensa e dura, la telecamera è puntata sull'abisso quotidiano di chi è solo e ha perso tutto. Anche nel gioco gli zombie restano sullo sfondo. In primo piano invece l'urgenza di porre fine a una quotidiana follia senza speranza.

Provato su iPhone (il gioco di Telltale è però multipiattaforma, ndr) questo titolo rappresenta anche il ritorno di un genere indimenticato da chi ha non meno di quarant'anni, ovvero quello delle avventure grafiche alla Monkey Island. Su smartphone si assiste alla modernizzazione del punta e clicca, all'introduzione di un gameplay davvero tattile perfetto per i display touch. Le dita scorrono sul fumetto digitale, il che rende l'azione più immediata.

Tuttavia, il successo di questo videogioco è legato alla storia, ai dialoghi maturi e a una regia che non lascia niente al caso. L'avventura poi si modella, cambia direzione a seconda delle scelte effettuate dal giocatore nei capitoli precedenti. Non è un gioco per tutti, non è frenetico e colorato come i blockbuster da smartphone. È come un buona lettura. Serve tempo.

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