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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2012 alle ore 16:36.
C'è il videogioco in poltrona, al chiuso, quello "apparecchiato" con al centro il televisore. E poi c'è, anzi ci sono una miriade di esperienze che passano attraverso piccoli e grandi schermi touch di smartphone e tablet, fino a passare alle più tradizionali macchine per il videogioco in mobilità (si legga l'articolo sotto). Il gaming domestico ha tre interpreti storici (Microsoft, Sony e Nintendo) che si confrontano da sette anni buoni sul mercato con Xbox 360, Ps3 e Wii.
A novembre Nintendo ha lanciato l'erede Wii U, probabilmente a giugno sarà il turno di Microsoft mostrare la nuova console. Chi però decide oggi di salire su una di queste tre macchine deve però fare i conti con una vocazione che vieppiù è andata modificandosi con gli anni. Se è vero che tutti i grandi editori di videogame chiedono giochi scritti per tutte le piattaforme, a fare la differenza sono le esclusive (giochi sviluppati ad hoc per uno specifico hardware), l'offerta di servizi e contenuti online, il multiplayer, le periferiche e la tecnologia che incorporano. Wii U nonostante sia l'ultima arrivata non eccelle in dotazione hardware.
Il processore, sostengono alcune riviste tecniche tra cui Digital Foundry, è meno potente della concorrenza ma in compenso consuma meno energia. I tempi di caricamento del software e la fluidità non sempre ottimale della grafica sembra dar loro ragione. Va detto che all'inizio le console faticano a carburare, i programmatori devono prendere la mano dell'hardware tuttavia se le next gen dovesse alzare l'asticella delle performance qualche problema potrebbe arrivare. Tuttavia, la vittoria della Wii in questo ultimo lustro di gioco domestico ci insegna che più della tecnologia conta l'idea di intrattenimento che anima queste macchine da comodino. Wii U come rivela il nome (un gioco di parole tra noi e tu) ha voluto approfondire sul gioco collettivo mettendo nella mani dell'utente casual (il non giocatore) un controller ancora più famigliare di quello fatto a forma di telecomando e cioè un simil tablet che sembra uscito da un negozio di giocattoli. Così accanto al gameplay asimmetrico (si può giocare contemporaneamente su due schermi) si potranno inventare nuove modalità di partecipazione per famiglia e amici.
Se quindi Nintendo anche con Wii U vince in termini social, sul fronte dell'offerta di contenuti online, video, musica e servizi multiplayer la piattaforma di Xbox 360 è riuscita in questi anni a creare intorno a sè una community più solida. La produzione di franchise in esclusiva di Microsoft (Halo e Gears of Wars per fare due nomi) vanno infatti in questa direzione descrivendo un gamer amante degli sparatutto, particolarmente esigente sul fronte del multiplayer e, come dire, a stelle e strisce in quanto a sensibilità culturale. Senza voler essere troppo schematici, la Ps3 resta invece in tutto e per tutto una console giapponese. Sony, nonostante le difficoltà finanziare continua a usare la sua piattaforma per sperimentare e ospitare giochi d'autore. Da Wonderbook il libro degli incantesimi ai bellissimi Papo & Yo, Unfinished Swan e Journey, sono tutti esempi di una concezione del gioco che sa guardare avanti, oltre questa generazione di console.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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