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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2013 alle ore 14:59.
A mano a mano che potenza di calcolo e connettività diventano sempre più buon mercato, l'intelligenza artificiale uscirà dai computer per diffondersi sempre più negli oggetti di uso comune. Per sfruttarne tutto il potenziale, però, sono necessarie interfacce che permettano di interagire con essa anche quando siamo lontani da una tastiera o un display.
È l'obiettivo che si pone il Fluid Interfaces Group, sezione del Mit Media Lab dedita alla progettazione di interfacce innovative che permettano agli utenti di interagire con computer e reti in modo naturale nel corso della vita quotidiana. Una delle sue più recenti creazioni è LuminAR, un dispositivo simile a una lampada da tavolo, in grado di trasformare qualunque superficie in uno schermo sensibile al tocco.
Progettato da un'equipe guidata dal dottorando Natan Linder, LuminAR si compone di un miniproiettore, di una videocamera e di un computer con connessione wireless (il prototipo più recente usa un processore Qualcomm Snapdragon, sul quale gira un sistema Linux, oppure Android). L'insieme è sufficientemente leggero da poter essere montato su un qualunque supporto da lampada per ufficio.
LuminAR è in grado di proiettare su una scrivania, su una parete o su qualunque superficie l'equivalente del desktop di un computer, sul quale l'utente può usare le dita per aprire, chiudere e spostare applicazioni e visualizzare informazioni. Le due maiuscole finali di LuminAR stanno per Augmented Reality. Infatti il sistema riconosce gli oggetti reali presenti nel suo campo visivo e reagire di conseguenza; per esempio, se usato sul banco di un negozio, può far apparire accanto a un prodotto il cartellino del prezzo, o animazioni esplicative o promozionali, con la stessa informatività e interattività di un sito web. L'elenco delle possibili applicazioni va dalla proiezione sulla parete delle immagini di una videochiamata Skype, alla rapida condivisione di disegni e documenti nel momento stesso in cui li si crea usando carta e penna reali, ed è limitato solo dalla fantasia.
Oltre al dispositivo base, denominato LuminAR Bulb, l'equipe di Linder ha creato anche un supporto robotico denominato LuminAR Lamp, in grado di muoversi e spostare in modo autonomo l'area di proiezione, aggiungendo un nuovo livello di interattività. Tuttavia lo sforzo maggiore è su LuminAR Bulb, la cui introduzione in qualunque ambiente è "facile come cambiare una lampadina".
LuminAR non è l'unico progetto di questo tipo. Anche Microsoft, per esempio, lavora a un dispositivo simile denominato IllumiShare. (m.pa.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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