La conoscenza nuova nasce da una domanda giusta. Lo dimostra l'esperienza di Edge, la creatura intellettuale di John Brockman, diventata una straordinaria comunità interdisciplinare di scienziati e studiosi che si raccolgono ogni anno attorno a un problema formulato in modo magistrale dai curatori tanto che riesce sempre a mettere in luce idee inattese.

La riflessione del gruppo di Brockman, quest'anno, è partita dall'osservazione del fatto che «ci preoccupiamo perché siamo costruiti per anticipare il futuro. Non possiamo smettere di preoccuparci. Ma la scienza ci può insegnare a preoccuparci meglio». Sicché la domanda posta alla comunità è stata: «Di che cosa ci dovremmo preoccupare? O di che cosa dovremmo smettere di preoccuparci?».

Qui accanto, c'è la risposta di Kevin Kelly, un pioniere della ricerca sull'innovazione e direttore-fondatore di Wired. Sul sito, www.edge.org, da oggi, si trovano i contributi di pensatori affascinanti come lo scienziato cognitivo Donald Hoffman, la storica delle idee Noga Arikha, l'imprenditrice Esther Dyson, lo scienziato sociale Nicholas Christakis, lo psicologo Mihalyi Csikszentmihalyi, lo scrittore Nicholas G. Carr, il geografo Laurence C. Smith, il neuroscienziato Stanislas Dehaene, il fisico teorico Carlo Rovelli, l'esperto di rischio e derivati finanziari Saryajit Das, il roboticista Rodney Brooks, lo storico della scienza George Dyson, il mediologo Douglas Rushkoff, il gerontologo Aubrey De Grey, l'antropologo Scott Atran, lo psicologo Steven Pinker e molti altri.
(l.d.b.)

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