Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2013 alle ore 16:28.

My24

La chiamano "fabbrica sottomarina". In Norvegia è già da anni una realtà e pompa milioni di barili di petrolio e miliardi di metri cubi di gas naturale da diversi giacimenti. A Tordis, giacimento a metà strada fra Bergen e le Shetland, è appoggiato sul fondo del Mare del Nord il primo impianto al mondo capace di separare il petrolio dall'acqua direttamente a bocca di pozzo, reiniettando l'acqua nel sottosuolo, senza l'inutile deviazione a una piattaforma di superficie. L'intero processo si svolge in un intrico di tubi e di pompe telegestite, che pesano 1.240 tonnellate.

A Snøhvit, un giacimento di gas nel Mare di Barents a 160 chilometri da Capo Nord, tutte le operazioni di estrazione sono sottomarine e remotizzate, compresa la separazione e la reiniezione dell'anidride carbonica nel sottosuolo, per abbattere le emissioni del giacimento. A Åsgard, il più vasto giacimento del Mare di Norvegia, con oltre 50 pozzi di gas e di petrolio, l'estrazione di gas è in gran parte operata da impianti sottomarini.
Per Statoil, compagnia petrolifera di Stato norvegese, trasferire il più possibile gli impianti di estrazione sul fondo è stato un enorme passo avanti: le piattaforme petrolifere sono un enorme azzardo e spreco di energia a queste latitudini.

L'obiettivo ultimo è aumentare il più possibile, grazie all'efficienza crescente di questi impianti, il tasso di recupero dei giacimenti. A oggi, infatti, non si riesce mai a recuperare tutto il contenuto di un giacimento. La media globale di recupero si ferma attorno al 35 per cento. I giacimenti Statoil hanno già raggiunto, nel 2011, un tasso di recupero del 50 per cento. La differenza dell'1% rispetto all'anno prima equivale a 327 milioni di barili di petrolio recuperati in più, che valgono oltre 30 miliardi di euro ai prezzi correnti. «Ma si può fare ancora di meglio – spiega il capo della ricerca di Statoil Karl Johnny Hersvik, alzando l'asticella fino al 60 per cento.

Statoil ha già oggi tremila persone, un decimo dei suoi dipendenti, impegnate principalmente a far lievitare quella percentuale. Non basta. A Trondheim, si sta costruendo un nuovo centro di ricerca che concentrerà al suo interno tutte le attività che puntano in quella direzione. Nel centro, che entrerà in funzione alla fine di quest'anno, gran parte delle attività saranno focalizzate sullo sviluppo di impianti sottomarini: la prossima tappa è mettere a punto la compressione sottomarina del gas, che serve ad assicurare un flusso costante dai pozzi in via di esaurimento.

Videogallery: Come funzionano gli impianti in profondità
Tordis, il primo impianto estrattivo sottomarino che separa olio da acqua
Ormen Lange, un'installazione sottomarina considerata fra le più avventurose data la profondità, l'inclinazione di 35 gradi e le temperature sempre sotto zero

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.