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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 22:30.

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La ricorrenza nel calendario è quella dedicata agli innamorati, San Valentino. Microsoft, nell'occasione, si regala il lancio in 13 Paesi, Italia compresa, del suo tablet in versione consumer, Surface RT. La discussione - fra addetti ai lavori, analisti e utenti – è aperta da mesi: saprà la tavoletta Windows 8 di Redmond scalfire l'egemonia dell'iPad e la popolarità crescente dei prodotti Android con schermo da 7 pollici? Funzionalità (questo modello, ricordiamolo, monta un processore a tecnologia Arm e non offre la compatibilità con le applicazioni Windows esistenti) e prezzi (499 euro al pubblico, cover con tastiera esclusa) sono sulla carta i suoi punti deboli.

Per esprimere sentenze definitive è però troppo presto, anche se le notizie che arrivano dagli Usa non sono (per Microsoft) confortanti. Surface RT, oggetto tra l'altro in questi giorni di un aggiornamento finalizzato a risolvere alcuni problemi legati alla connettività Wi-Fi del dispositivo, ha venduto da fine ottobre a tutto dicembre meno di un milione di unità (c'è chi parla di 750mila). Gli analisti di Ubs ne stimavano due milioni e ora pensano a un venduto complessivo di 2,5 milioni di pezzi per l'esercizio fiscale 2013 (che termina a fine giugno) e di 8 milioni per quello successivo. Numeri modesti, ma funzionali al piano di penetrazione del nuovo sistema operativo, vero obiettivo di Microsoft.

Un bacino potenziale di oltre tre milioni di utenti
Come inquadrare lo sbarco di Surface RT in Italia, Paese dove la compagnia nordamericana potrà affidarsi solo ai grandi retailer (Mediaworld, Euronics, Expert) e non ai negozi di proprietà? Lo scenario è quello descritto dai dati diffusi la scorsa settimana da Sirmi: la domanda di personal computer è nel suo complesso in discesa (dell'11,7% in unità e del 19,8% in valore nel quarto trimestre) mentre quello dei pc a tavoletta continua invece a volare, crescendo negli ultimi tre mesi del 2012 del 30,9% in volumi e del 12,7 in fatturato.

Alle difficoltà di notebook e desktop, sia professionali che soprattutto consumer, fa eco il boom prolungato di vendite dei tablet, che hanno superato la barriera dei 2,1 milioni di pezzi venduti su base annua (701mila il dettaglio da ottobre a dicembre) per un fatturato superiore agli 808 milioni di euro (in crescita del 72,5 per cento). Le tavolette, e questo Microsoft lo sa bene, hanno spodestato del tutto i netbook (segmento dove la casa di Redmond aveva praticamente il monopolio nei sistemi operativi) e rappresentano circa un terzo dei 6,6 milioni di computer spediti in Italia l'anno passato.

E nel 2013? Secondo Sirmi, i tablet cresceranno ancora nella misura del 50%, superando quindi quota tre milioni di unità, anche grazie al forte impulso generato dal mondo professionale. Che oggi invece assorbe solo il 7 per cento del venduto. Facile quindi capire come per il colosso di Redmond, pur entrata in (colpevole?) ritardo in questo comparto, sia strategico fare passi in avanti sostanziali quanto prima. Soprattutto a livello di appeal del prodotto presso l'utenza.

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