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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2013 alle ore 18:49.
Ghiaccio, vento e mostri ripugnanti. Il soldato Tim Kaufman combatte e riesce a recuperare un misterioso oggetto chiamato Codex per il dottor Earl Serrano. Non fanno tempo a passare un paio di minuti di gioco che si becca subito una pallattola in testa dal suo superiore. Dead Space 3, il terzo capitolo della saga horror di Visceral Games, parte con un allure di mistero ma la sorpresa dura davvero poco.
Una volta nei panni di Isaac Clarke, l'ingegnere elettronico protagonista dei precedenti episodi, tutto torna alla normalità e comincia una feroce fiera dello spezzatino spaziale, una carneficina con sbudellamenti e amputazioni all'altezza della nomea della saga. Abbandonate definitivamente le atmosfere da psico-thriller del passato, con buona pace dei fedelissimi del survival horror, Visceral Games imprime uno svolta action al gioco accentuando i toni splatter. Ritroviamo così l'anti-eroe Isaac Clarke ormai apatico e abbandonato a sè stesso (solo una richiesta d'aiuto da parte della sua ex fidanzata lo risveglierà dal suo torpore). La Chiesa di Unitology, il culto che vuole trasformare l'umanità in uno zoo mostruoso. I mostri, appunto, cioè i necromorfi suddivisi in Slasher, Leaper Lurker, Crawler, a cui si aggiungono i nuovissimi Feeder per completare una orrida famiglia di creature orripilanti, da smembrare a colpi d'arma da fuoco. Il nemico numero uno, questa volta, si chiama Danik ed è il leader del Circolo, la sezione cattiva e violenta della Chiesa di Unitology.
La trama riserverà soprese e colpi di scena anche se non è una sceneggiatura indimenticabile. Del resto non era nei piani di Visceral Games confezionare una bella storia ma riportare il giocatore nella spazio più buio e spaventoso. Dead Space 3, da questo punto di vista, non è un horror vecchia maniera ma un thriller ad alta tensione, appiccicaticcio e teso come una corda di violino. È intrattenimento horror, senza troppi fronzoli. Forse un po' ripetitivo nella struttura dell'azione: i necromanti spuntano da tutte le parti, si annunciano con urla terrificanti dentro astronavi claustrofobiche. E con qualche pecca sul fronte dell'intelligenza artificiale dei nemici. Ma nel complesso sono 16 ore di gioco godibilissime nel single player. Più divertente la campagna in co-op, in cooperativo con un giocatore online.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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