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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 08:11.

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A New York è finita un'era. L'annuncio di Playstation 4 di mercoledì ha segnato la fine concettuale delle console come macchina chiusa, rigida, progetta unicamente per far girare giochi sotto forma di dischetti. La crisi che ha investito il mercato delle console domestiche e il successo di forme di intrattenimento più semplici ma più convenienti su smartphone, tablet e social network hanno dimostrato che paradossalmente le console non servono più a vendere console. «Ps4 - ha ricordato Andrew House, il Ceo di Sony Computer Entertainment - è prima di tutto una piattaforma costruita per e con gli sviluppatori per sperimentare nuovi modelli di business». Lo ha sottolineato anche a più riprese Mark Cerny, game designer di lungo corso e primo architetto della nuova piattaforma di Sony quando ha spiegato che sarà più facile inventare giochi.

Libertà di uso della memoria, apertura delle librerie, gestione dei dati in modo indipendente significa almeno sulla carta mettere la macchina nelle mani di chi la usa. Per una azienda come Sony abituata a mantenere il controllo sulle proprie piattaforme è una rivoluzione copernicana ma solo apparentemente. È anche l' accettazione della realtà, di un mercato che è cambiato e della necessità di non rinunciare a nessuno dei trend del gaming. Ecco il perché dell'accoglienza fredda di parte della stampa specializzata e di alcuni analisti finanziari che si aspettavano una rivoluzione.

Ma a New York il mondo non è cambiato. Chi si aspettava un salto in avanti, gameplay inediti e disruptive technologies sa benissimo che per inventare serve hardware dedicato, investimenti e rischi che oggi sul mercato in pochi possono permettersi.

Eppure, Ps4 non si è limitata a interpretare il presente. L'integrazione di dinamiche prese dai social network è certamente la prima novità sancita dall'introduzione di un pulsante apposito sul nuovo Dualshock 4 (l'unico oggetto mostrato nel corso della conferenza). L'interfaccia riprende il look dei siti di video-sharing, l'interattività (l'introduzione dei nomi reali e dei profili) invece è quella di Facebook. Premendo il tasto Share si potrà registrare e inviare video e screenshot delle proprie performance ludiche in tempo reale. Il servizio si configura come uno streaming in diretta delle sessioni di gioco. L'operazione in sé potrà non affascinare gli animi meno egocentrici ma rivela la tecnologia più interessante presentata mercoledì. Lo streaming era l'ospite più atteso e più interessante. Nella musica e nel cinema è attualmente la tecnologia abilitante per monetizzare questi business online. Nel caso del gaming, offrire accesso ai servizi online di Ps4 non solo dalla console ma via wi-fi su smartphone e tablet potrebbe essere davvero lo strumento per trasformare le console in piattaforme di gioco. Con lo streaming il videogame viene trasmesso tramite banda larga, in tempo reale, senza attese, né download, né bisogno di installare niente. In questo modo non serve più possedere macchine tecnologicamente dotate, ci pensa la nuvola a fare i calcoli. Questo servizio sarebbe piaciuto Ken Kutaragi, il visionario papà della Playstation che aveva immaginato più di una decina di anni fa che le console si sarebbero sciolte nella rete lasciando al giocatore solo un display e un controller.

Lo streaming è sicuramente piaciuto al giovane Ceo di Sony, Kaz Hirai che a luglio ha speso 380 milioni di dollari per acquisire Gaikai uno specialista della materia. È proprio il numero uno dell'azienda di cloud gaming, David Perry a spiegare come con lo streaming sarà possibile "trasferire" su Ps Vita (la console portatile di Sony) le esperienze di gioco su Ps4. Sul lungo termine, sostengono alla Sony, si potranno giocare tutti i titoli di Ps4 con questo modalità remota.

L'ambizione più grande è però quella di estendere questo servizio (e tutti i titoli delle precedenti console) anche su smartphone, tablet, iPad e device mobili, in modo da fare breccia nella concorrenza o su dispositivi di altre marche. Perry ha anche promesso che sarà possibile lanciare forme di gioco collaborativo in streaming. Tuttavia, l'impressione è che il Remote Play sia una tecnologia ancora da testare alla luce dell'offerta di banda larga che peraltro varia da paese a paese. Di concreto restano così le specifiche tecniche. Ufficialmente sappiamo che la memoria sarà di 8 Gb, che avrà un hard disk, una architettura a x86 a otto core e Gpu in grado complessivamente di generare 1,84 Teraflops di potenza di calcolo. Alla Sony l'hanno definito un "supercharged Pc". Ma non l'hanno mostrato al pubblico. Si sono limitati al controller. Certamente una scelta di marketing o forse l'ammissione che la console, la macchina non è più così centrale.

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