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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 16:34.

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Muoversi agilmente in città senza inquinare e senza porsi il problema della ricarica elettrica. Con questa promessa, E-novia, spinoff del Politecnico di Milano, presenta a Fa' la cosa giusta (15-17 marzo) due prototipi brevettati di bici che potrebbero innovare la mobilità urbana. A partire dalla ricarica delle batterie, finora necessaria per le bici elettriche che in Italia non hanno riscosso grande successo.

Bike+ si ricarica con la pedalata e non ha bisogno di alcuna batteria. In sostanza la centralina acquisisce segnali provenienti dalla pedalata e in base all'efficienza o meno (ad esempio in salita) del ciclista entra in gioco la batteria "aiutandolo". «In base a un algoritmo si riesce così a ottimizzare l'energia del corpo umano» spiega Sergio Matteo Savaresi, alla guida della sezione Sistemi di controllo del Dipartimento di elettronica e informazione del Politecnico. E il motore elettrico funziona talvolta come dinamo talvolta come motore. Uno smartphone collegato alla centralina consente di gestire al meglio la pedalata. Ancora più evoluta Senza, che «possiamo definire l'anello di congiunzione tra la bici elettrica e lo scooter elettrico» aggiunge il professore. È una e-bike con un sistema di trazione completamente elettrico. Non ha la catena e le pedalate servono a ricaricare la batteria e l'energia prodotta viene gestita grazie all'ausilio di uno smartphone connesso alla bici via bluetooth. La centralina elettronica integrata gestisce l'energia proveniente dai pedali e la potenza del motore, interpretando l'intenzione del ciclista sulla base delle calibrazioni personali, eseguite tramite un normale smartphone. Pertanto è il ciclista che decide il comportamento della propria "Senza" simulando salite e discese, come una cyclette, oppure eliminando le asperità del terreno. A seconda della energia che il ciclista decidere di mettere spingendo i pedali la batteria può scaricarsi, ricaricarsi, o rimanere invariata.

E-novia sta firmando accordi con costruttori di bici e con sistemi di bike-sharing. E guarda con fiducia ai mercati internazionali, a partire dalla Germania, il Giappone e i Paesi nordici. (a. mac.)

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