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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2013 alle ore 19:53.
I risultati elettorali del Movimento 5 Stelle riaprono le discussioni sulla democrazia liquida. L'idea di uno spazio per il voto delegato (o proxy voting) affonda le radici nel laboratorio creativo del Chaos Computer Club tedesco. È un meccanismo chiave della piattaforma LiquidFeedback adoperata da organizzazioni politiche come i Partiti Pirata: i partecipanti possono decidere di affidare ad altri i dibattiti e le deliberazioni su un argomento. «Tecnicamente è la vera forma di democrazia liquida: rispetto all'edemocracy non eleggi i tuoi rappresentanti, ma deleghi attraverso un meccanismo fiduciario le persone che ritieni competenti, ad esempio perché sono maggiormente coinvolte da un punto di vista partecipativo e capitalizzano il valore di saper rappresentare altri», osserva Giovanni Boccia Artieri, professore ordinario di sociologia dei new media all'Università di Urbino.
Inoltre le bozze esaminate da alcuni gruppi locali del Piratenpartei in Germania, ad esempio a Berlino e ad Amburgo, sono leggibili per chiunque su internet: in questo modo è tracciabile l'intero iter di un documento dalla proposta fino alla deliberazione consultiva. Poi, per le votazioni finali, i piraten si incontrano in sedi fisiche. Andreas Nitsche ha costruito la versione attuale di LiquidFeedback con altri tre sviluppatori software: ha spiegato a Zeit Online che l'intento originario della piattaforma è di avvicinare i cittadini ai partiti e non di sostituire la democrazia rappresentativa. A volte, però, il tono delle conversazioni nei social network del Piratenpartei degenera molto.
La trasparenza radicale può essere ambivalente, come ha ricordato Larry Lessig, docente di law and leadership alla Harvard Law School, nel saggio «Against transparency» sulle pagine di New Republic.
La democrazia liquida resta un capitolo aperto per il Movimento 5 Stelle. «La piattaforma, spazio dove ognuno conterà uno, è in fase di sviluppo dopo il rallentamento dovuto all'anticipo delle elezioni», ha scritto Beppe Grillo su Twitter. Tra l'altro l'esperienza delle parlamentarie che ha portato alla scelta dei candidati per Camera e Senato ha mostrato la vulnerabilità agli attacchi di hacker.
Finora i principali luoghi di conversazione su internet del Movimento 5 Stelle sono stati il forum nel blog di Beppe Grillo e i Meetup, dove le discussioni tra i gruppi locali sono accessibili a chiunque. Secondo la visione di democrazia diretta dei grillini le decisioni saranno sottoposte a una consultazione online continua. Sarebbe un processo mai provato prima nel web per dimensioni così ampie e con queste modalità. «Abbreviano il periodo per prendere decisioni, ma il problema è anche permettere i tempi di formazione di un'opinione», ricorda Boccia Artieri.
Partiti e movimenti non sono gli unici a votare attraverso internet. L'Estonia ha 1,3 milioni di abitanti: nel 2011 circa l'11% della popolazione ha espresso online le preferenze per i candidati alle elezioni politiche grazie a una carta d'identità elettronica con standard elevati di sicurezza che prevede crittografia a chiave pubblica con algoritmo Rsa a 2048 bit. Lo scambio di dati avviene mediante un'infrastruttura informatica ultraprotetta, X-Road, usata da 13 anni. Non c'è più bisogno di arrivare ai seggi e di attendere in coda. Di recente l'Estonia ha stretto un accordo di collaborazione con la Gran Bretagna per tecnologie di egovernment nella pubblica amministrazione. E ormai quasi tutte le transazioni bancarie avvengono via web. Secondo le rilevazioni Eurostat la Repubblica baltica investe su ricerca e sviluppo il 2,38% del prodotto interno lordo.
Lo Stato del Gujarat in India ha sperimentato le votazioni online durante le elezioni comunali nella capitale Gandhinagar: 1,2 milioni di persone sono connesse a internet attraverso rete fissa e sette su dieci tra coloro che erano registrati hanno indicato i candidati mediante il web. Inoltre sono in fase di valutazione progetti che prevedono l'uso di messaggi sms. A gestire le procedure nel Gujarat è stato il gruppo spagnolo Scytl.
Il gruppo spagnolo, nato come spinoff dell'Universitat Autònoma de Barcelona ha fornito anche il software per i conteggi dalle urne tradizionali in alcuni Stati durante le ultime presidenziali degli Usa. Per l'internet voting sono test di un itinerario in evoluzione.E non è soltanto la politica a cercare strade per ridurre le distanze con i cittadini. In Italia e all'estero alcuni centri urbani adoperano piattaforme online dedicate alla proposta di idee. Vision Sonora, ad esempio, è l'iniziativa di una piccola comunità locale californiana che vuole reinventarsi: chiede consigli ai suoi abitanti e, in seguito, l'amministrazione comunale seleziona i suggerimenti da mettere in pratica.
Luca Dello Iacovo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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