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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2013 alle ore 08:21.

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Forse non è The next big thing, e forse il prossimo grande passo dell'innovazione digitale non sarà negli smartphone, ma con il Samsung Galaxy S4 diventa ancora più evidente che l'asse della competizione si sposta sulla capacità di offrire all'utente un'esperienza nuova, utile e divertente all'interno di un piattaforma coerente. Il nuovo smartphone rappresenta l'evoluzione del modello di maggior successo di Samsung, il Galaxy S3, conservandone sostanzialmente l'aspetto.

Abbiamo provato l'S4 per mezz'ora dopo la presentazione al Radio City Music Hall di New York. Ha un display di qualità notevole HD super amoled con risoluzione 1920x1080. Sfrutta meglio lo spazio disponibile, con 5 pollici contro i 4,8 (1280x720 pixel) del predecessore. Sempre rispetto all'S3, è più sottile e leggero. L'iPhone 5, per parlare del principale concorrente, è invece spesso 7,6 millimetri e pesa 112 grammi, ma va detto che è più piccolo con display da 4 pollici. La fotocamera è da 13 megapixel e combinata con quella frontale da 2 c'è la possibilità di scattare foto e fare video contemporaneamente, componendoli nello stesso schermo.

L'hardware è dunque migliorato, ma nel mercato maturo degli smartphone per stupire, per distinguersi, per inventare qualcosa di nuovo si guarda al software, soprattutto se il design, come nel caso dell'S4, resta sostanzialmente identico. E infatti nelle settimane di indiscrezioni che hanno preceduto il lancio del Galaxy S4 i particolari che più hanno catturato l'attenzione sono legati all'interazione tra utente e dispositivo. Apple con Siri e Google con Voice hanno introdotto il comando vocale. L'S4 il comando con il movimento degli occhi.

Per ora si traduce in due applicazioni, che abbiamo provato. La prima è l'interruzione della riproduzione di un video quando lo sguardo si concentra altrove, per una conversazione e per altra distrazione. La seconda permette lo scorrimento della pagina del browser oppure della mail.

La fotocamera frontale intercetta gli occhi dell'utente, e la pagina si muove seguendo i movimenti del polso in su o in giù. Lo schermo non segue dunque il movimento degli occhi, ma li utilizza come punto di riferimento. Nulla di rivoluzionario, ma apre la scoperta a nuove applicazioni ed è un ambito di ricerca indagato da diverse start up, da Israele agli Stati Uniti. L'S4 sviluppa inoltre i comandi vocali integrando una funzione di traduzione automatica in nove lingue, tra cui l'italiano. Si parla al dispositivo in una lingua, lui la trascrive nella traduzione prescelta. Poi, schiacciando un tasto, è il telefono che può parlare per noi con la riproduzione vocale. A una prima prova il sistema funziona, ma ci sono i limiti tipici del riconoscimento vocale uniti a una traduzione con ampi margini di miglioramento.

Sempre nel campo dell'interazione, la funzione Air View prende alcune esperienze del Note 2 solo che senza il pennino. Consente di passare da una foto all'altra avvicinando la mano allo schermo, senza contatto, lo stesso per le anteprime delle foto, i testi delle mail e gli allegati. Nella scelta tra iPhone 5 e Samsung contano le preferenze personali in termini di design, d'uso (a partire dalle dimensioni dello schermo) e di piattaforma: un Android molto personalizzato contro iOS. Apple mantiene una posizione solida ma fa più fatica a crescere. Resta da capire se deciderà anch'essa di puntare su schermi un po' più grandi o se invece si inventerà qualcosa per attrarre quel "wow" che è sempre più sofisticato.

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