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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2013 alle ore 11:32.

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Il dato è ufficiale avendolo reso noto direttamente Microsoft nella figura di Tami Reller, Chief financial officer e Chief marketing officer della divisione Windows del gigante di Redmond: sono 100 milioni le licenze vendute da fine ottobre scorso ad oggi di Windows 8, rispetto ai 60 milioni di fine gennaio. E sono oltre 2.400 i dispositivi certificati per Windows 8 e Windows RT (la versione del sistema operativo dedicata ai computer con architettura di processore Arm e non Intel). Secondo la manager si tratta di dati in linea con le precedenti versioni del software.

Riferendosi alle licenze, c’è però chi, vedi il Financial Times, parla addirittura di insuccesso clamoroso del prodotto, uno dei più importanti di tutta la storia di Microsoft (concetto più volte ribadito dal Ceo della compagnia, Steve Ballmer) e cardine di quella rivoluzione, nel segno del touch, che vuole Windows unico e trasversale a tutti i device per il computing. Dal classico pc ai tablet per arrivare agli smartphone (con Windows Phone 8).

Lo scarso contributo del tablet Surface
Che i conti non tornino del tutto lo dice forse un numero: 15 milioni, e cioè il volume di licenze vendute mediamente ogni mese da quando “Otto” è stato lanciato sul mercato. A fine gennaio la media era di 20 milioni, il che significa che l’adozione di Windows 8 è rallentata di pari passo con il calo (ormai irreversibile) degli acquisti di personal computer nei primi mesi dell’anno e non ha saputo sfruttare la fortissima popolarità dei tablet.
Il problema, per Microsoft, è per l’appunto che neppure Surface ha finora dato risposte entusiasmanti in uno scenario che vede i pc a tavoletta registrare indici di crescita ancora molto robusti.
Nel primo trimestre dell’anno, secondo Idc, la società ha venduto solo 900mila esemplari del suo tablet e gli 1,8 milioni di dispositivi mobili (comprendendo i prodotti di altri vendor) con a bordo Windows 8 o Windows RT spediti complessivamente nel periodo rappresentano meno del 2 per cento del mercato globale.

I numeri dei servizi online e la quota di Windows 8 nei desktop
Reller, da parte propria, ha cercato di evidenziare i punti di forza che stanno accompagnando il cammino di Windows 8, citando per esempio i 250 milioni di download registrati dal Windows Store (con il 90 per cento delle app a catalogo, oltre 50mila, scaricate ogni mese), i 250 milioni di utenti attivi sul servizio di cloud storage SkyDrive o i 400 milioni di consumatori che già utilizzano la nuova versione del programma di posta online Outlook.com.
Numeri importanti che però fanno a pugni con quelli che evidenziano l’ancora scarso feeling con Windows 8 dimostrato dagli utenti di pc desktop. Stando infatti alle ultime rilevazioni di Net Application, il sistema operativo a mattonelle di Redmond ha conquistato a tutto marzo una quota del 3,2 per cento del traffico Internet generato sul network della società, fermandosi al momento alle spalle di Vista (al 4,99 per cento) e lontanissimo dai livelli di Windows 7 (al 44,7 per cento) e del vecchio Windows Xp (al 38,7 per cento).

Arriva Blue: cosa cambierà in Windows 8?
Lasciando da parte numeri e relative interpretazioni degli stessi, resta il fatto che Microsoft ha confermato le voci delle ultime settimane relativamente alla modifica di alcuni elementi chiave del software per ovviare alle difficoltà incontrate dagli utenti nell’utilizzare la piattaforma.
I vertici dell’azienda non hanno dettagliato gli interventi che verranno apportati a Windows 8 ma è pressochè certo che le modifiche arriveranno sotto il cappello di Windows Blue.
Il primo grande aggiornamento del nuovo sistema operativo è previsto al rilascio nella seconda parte dell’anno ma alcune sue prime componenti verranno rese già disponibili nell’arco delle prossime settimane (il debutto della prima preview pubblica è infatti atteso, secondo i bene informati, per giugno).

La questione del tasto Start
Al centro del dibattito fra gli utenti e sui blog tecnologici ci sono soprattutto due elementi di Windows 8, e cioè il tasto Start e il menu Start. Il primo, funzione cardine della vecchia interfaccia desktop di Windows, dovrebbe essere ripristinato con Blue; il secondo, invece, potrebbe essere sacrificato per invogliare gli utenti a prendere domestichezza con le “live tile” di Otto.
Microsoft, questo è certo, sta valutando l’ipotesi di aggiungere un’opzione di avvio rapido dal desktop, che permetterebbe di bypassare la schermata iniziale con le mattonelle (fra queste anche quella del Windows Store) che appare di default all’avvio del computer.
Resta da capire se “imporrà” o meno agli utenti di passare necessariamente per la schermata Start per lanciare qualsiasi applicazione che non sia stata già inserita nella barra dei comandi, o per la quale non si sia creato un collegamento sul desktop.
L’idea che la società nordamericana sia ormai convinta di cambiare qualcosa per accelerare l’adozione del software concepito in una logica di utilizzo touch sembra assodata. Il re-design di Windows 8, il ritorno al sistema di avvio del software tradizionale, seppur passaggi intermedi, non sono però una (mezza) sconfitta per Microsoft?

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