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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 18:45.

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Nokia, Microsoft, Huawei: che cosa sta succedendo nel movimentato mercato degli smartphone? - Foto

Prima le dichiarazioni del ceo della divisione consumer di Huawei, che si è detto interessato a un'acquisizione di Nokia. Poi lo scoop del Wall Street Journal secondo cui Microsoft poche settimane fa era sul punto di chiudere l'affare, poi sfumato. Infine il ritorno delle voci di un interesse di Lenovo , alla quale viene accreditato più o meno un merger a settimana (BlackBerry, Nokia, server di Ibm e così via). Nokia è sulla bocca di tutti, il titolo continua a salire sulla Borsa di Helsinki da tre giorni con rialzi tra il 3 e il 5%. Visto che non c'è nulla di confermato ufficialmente, le considerazioni che si possono trarre per ora sono due. La prima: Nokia, per quanto rispetto ai fasti di qualche anno fa sia in un momento ancora difficile, resta una preda ambita per chi vuole crescere in un mercato dove nonostante la crisi anche in Occidente le vendite continuano a salire. Ha una grande esperienza, un portafoglio di brevetti invidiabile, presenza sul territorio e rapporti consolidati con gli operatori. Inoltre, alla Borsa di Helsinki nel 2008 un'azione Nokia valeva quasi 30 euro, oggi 3. La scalata è possibile.

La seconda conclusione: c'è un grande dinamismo di aziende hardware e software per entrare nella nuova era dell'informatica, dove smarphone e tablet sono le punte di diamante. I consumatori sono orientati in questa direzione e anche le aziende: secondo uno studio Accenture i Cio, ovvero i manager che prendono le decisioni sulle tecnologie, sono convinti nel 79% dei casi che la mobilità sia uno dei settori che produrrà significativi profitti e per questo motivo investiranno tra il 31 e il 40% del loro budget in queste tecnologie nel prossimo anno (soltanto un anno fa la percentuale era appena del 19%).

Per chi continua a dominare l'ecosistema dei pc, come Microsoft, la sfida è mantenere il core business aggredendo il nuovo mondo. Il matrimonio con Nokia, due anni e mezzo fa, prevedeva l'esclusività della piattaforma Windows Phone sui Lumia e investimenti da parte di Redmond in marketing e ricerca. Oggi hanno il 2,8% del mercato degli smarphone, contro il 17,3% di Apple e il 31,7 di Samsung (dati Idc). L'ambizione di costruire un terzo polo Nokia-Microsoft contro Apple e Samsung-Google per ora resta tale. Redmond ha bisogno di accelerare su tablet e smarphone. Sul primo fronte, ci ha provato anche lanciandosi sull'hardware con Surface, cercando di mutare il suo dna basato sul software dopo alcuni flop colossali (il lettore Mp3 Zune e lo smartphone Kin) e grandi successi (la consolle Xbox). E che dire di Hp, Acer e Dell? Per ora le mosse in ambito mobile non hanno sortito gli effetti sperati. E non è escluso che siano interessati a qualche acquisizione

Non solo. C'è un tema di assetti globali. La classifica completa dei top vendor dopo il duopolio vede LG, Huawei, Zte. Tra "gli altri" ci sono Lenovo, Htc, Nokia e Sony. Se invece guardiamo non solo agli smartphone, ma al mercato dei cellulari complessivi (che dall'anno scorso, però, vale meno del primo) in testa c'è ancora Samsung con il 22%, poi Nokia con il 19.1%, Apple 7.5%. Poi vengono LG, ZTE, Huawei, BlackBerry, HTC, Motorola. Dei vecchi protagonisti (Nokia, Motorola, Ericsson poi diventata Sony-Ericsson e poi rimasta Sony) l'azienda finlandese è l'unica ad avere un quota rilevante, soprattutto nei device di fascia bassa. Le novità sono tutte asiatiche, specie cinesi: Huawei, Zte e Lenovo crescono velocemente e hanno grandi ambizioni. Il primo ha lanciato l'Ascend P6 a Londra per aggredire il mercato europeo, Lenovo ha dichiarato al Sole 24 Ore che dal 2014 porterà i suoi smartphone anche in Europa (già oggi è numero 1 in Cina e a seconda dei trimestre numero 5 o 6 al mondo). Dopo l'uscita della svedese Ericsson dai cellulari, un'eventuale acquisizione di Nokia non vedrebbe più alcun costruttore europeo nel movimentato mercato della telefonia mobile.

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