Il federalismo fa i gattini ciechi

Fino ad ora si può dire che abbiamo scherzato. I decreti adottati (federalismo demaniale, Roma Capitale) hanno riguardato aspetti significativi ma tutto sommato marginali della riforma. Il decreto sui fabbisogni standard, come evidenziato dai primi autorevoli commenti, si limita ad indicare un metodo di calcolo il cui esito è quanto mai incerto circa la capacità di costringere effettivamente gli enti locali a produrre servizi a costi efficienti ...

La guerra di posizione logora il federalismo

La guerra di posizione logora il federalismo

Cercare un «centralista» in parlamento, nelle regioni o nei comuni è come andare per tartufi nel deserto. Tutti vogliono il federalismo, tutti dedicano convegni e discorsi entusiasti alla «sfida del futuro» offerta dalla riforma, ma da quando si è trattato di passare ai fatti l'armonia è sfumata e le stecche sono quotidiane. Il decreto sul fisco regionale non riesce a strappare il parere, obbligatorio, dei governatori, e quello sulle entrate dei ...

Lombardo ora rilancia con la carta secessione

Lombardo ora rilancia con la carta secessione

Il ministro Giulio Tremonti, che pure resta un convinto sostenitore del progetto, evita di spargere benzina sul fuoco sacro del federalismo fiscale. La sua attuazione, ha detto, «sarà lenta, progressiva e prudente». Inevitabile: in un paese "duale" come l'Italia, che da 150 anni si trascina irrisolto il problema del ritardo del Mezzogiorno e delle sue classi dirigenti locali, nessuno ha in tasca un miracolo pronto-cottura. ...

Al Sud una chance federalista

Un'inversione rispetto alla storia recente per creare una classe dirigente

Tremonti spiega perché il federalismo fiscale conviene, Bossi promette quello municipale

Tremonti attacca la finanza derivata, Bossi promette il federalismo municipale

«L'evoluzione del sistema di finanza pubblica italiana si presenta come un albero storto». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, illustrando in una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri la relazione sul federalismo fiscale, approvata dal governo. Tremonti cita «due passaggi fondamentali: la quasi totale centralizzazione della finanza pubblica, fatta al principio degli anni '70 e il decentramento-federalismo ...

L'Economist boccia il federalismo fiscale

Partita federalista da 133 miliardi. Nella foto Umberdo Bossi, Roberto Cota, Giulio Tremonti

L'Economist boccia il federalismo fiscale. «Ogni forma di decentramento - scrive il settimanale - rischia di far aumentare, almeno nell'immediato, la spesa pubblica del paese». E questo allontanerebbe l'Italia dall'Unione europea, sempre più orientata verso una stretta sui conti pubblici dei paesi membri, alla luce della crisi dei debiti sovrani che ha colpito il Vecchio continente.Spagna e Portogallo hanno varato un piano «lacrime e sangue» per ...