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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 08:48.
ROMA - «Macché ultimatum, era solo buonsenso». È così che Roberto Calderoli invita a interpretare il monito "federalismo entro gennaio o elezioni" pronunciato a Ponte di Legno da Umberto Bossi. Da un lato, confermando che il destino della maggioranza è legato a doppio filo alle sorti del fisco municipale; dall'altro, precisando che l'aut aut del Senatur va letto anche al contrario e che, dunque, in caso di via libera il voto anticipato si allontanerebbe. Ma se così non fosse, ribadisce il ministro della Semplificazione, sarebbe «meglio andare al voto». Magari già il 27 marzo «visto che in quella data – ricorda l'esponente del Carroccio che oggi sarà in Cadore per la tradizionale "cena degli ossi" con Bossi e il responsabile dell'Economia, Giulio Tremonti – abbiamo già vinto». Con la stessa squadra e lo stesso commissario tecnico? «Il ct continuerà a essere Berlusconi e la squadra la vedremo. Piuttosto – aggiunge – serviranno schemi di gioco nuovi e in questo la Lega farà scuola».
Ministro ci spiega perché sarà decisivo gennaio?
Perché la scadenza originaria in bicamerale sul federalismo municipale era l'8 gennaio ma per la pausa natalizia sono stati concessi i 20 giorni di proroga. La legge 42 però prevede una sola proroga ed entro quella data il parere va espresso. Non è un ultimatum ma o il decreto passa nella settimana che va dal 17 al 23 gennaio oppure non ci sono santi.
Sul testo i rilievi non mancano. Come otterrà la maggioranza con Fli all'opposizione?
Farò come fatto in passato. La maggioranza me la conquisterò sui contenuti. Nei giorni scorsi è girato uno studio di Marco Stradiotto (Pd) sulle possibili perdite di gettito che però non teneva conto né del fondo di riequilibrio né di quello perequativo. Parlano di sperequazione nel gettito quando la sperequazione è nella base imponibile e questo non è colpa di nessuno. E non è neanche questione di Nord o Sud.
Sul Sole 24 Ore di ieri è riportata una stima dell'Ifel Anci che quantifica in 2,5 miliardi la possibile perdita per i comuni. Come evitarla?
Francamente non l'ho letta ma visto che il decreto lo abbiamo scritto con l'Anci dubito che abbiano detto sì a un testo che gli fa perdere risorse. Non vorrei che fosse come quando è uscita la notizia di una perdita da 480 milioni, confondendo la competenza con la cassa. Se poi il problema sono i tagli della manovra rispondo che lo sappiamo da luglio. In ogni caso sto pensando a una modifica dell'imposta municipale di trasferimento. Dei 5 miliardi attesi dai comuni potremmo dargliene 1 con una compartecipazione all'Imu di trasferimento e altri 4 con la compartecipazione a un tributo più perequato.