Ormai non è una novità che i piccoli produttori italiani di prodotti agroalimentari di qualità inizino la loro strategia di internazionalizzazione dal mercato giapponese. E’ il caso di vari operatori che partecipano in questi giorni all’evento WTFood a Tokyo, finalizzato a metterli in contatto con interlocutori commerciali giapponesi.
E’ però decisamente insolito che un nuovo prodotto-servizio italiano venga lanciato in anteprima mondiale in Giappone, prima ancora di esser presente in Italia: “Io Cuoco” è un kit per la preparazione rapida di un primo piatto genuino della cucina italiana (in otto versioni) presentato questa settimana a Tokyo dalla Gift’s House di Firenze, che ha già predisposto un packaging in undici diverse lingue in previsione di una accelerazione della sua proiezione all’estero. A “Io Cuoco” viene abbinato anche il lancio di una linea non-food di grembiuli e articoli in cotone per cucina per la quale viene utilizzata la simbologia Swarowky.
Anche alcuni prodotti proposti al mercato giapponese sono nuovissimi: ad esempio, la Fema di Chiusi propone tra l’altro una gelatina di birra (da birra artigianale prodotta in Val D’Orcia) aromatizzata con peperoncino o menta, appena inventata all’Abbazia di S. Antimo, sotto Montalcino. La Fema assorbe la produzione genuina di piccoli operatori del territorio: finora vendeva all’estero solo ai turisti stranieri che, una volta tornati a casa, ordinavano quanto avevano mangiato con entusiasmo in Toscana, ma in futuro conta su un canale commerciale strutturato per le vendite in Paesi esteri.
Questi sono solo due esempi dello sforzo dei produttori italiani che vedono nel Giappone il mercato giusto per apprezzare sia l’alta qualità dei loro articoli di nicchia sia anche idee nuove di marketing. Tra l’altro, ottobre e novembre rappresentano i mesi di più intenso sforzo promozionale del settore agroalimentare italiano nel Sol levante. In particolare, un gran numero di iniziative in 25 province giapponesi, sotto l’ombrello della manifestazione omnicomprensiva intitolata “Tremila anni di vino italiano”, si è esteso su un arco di due mesi, dopo la nascita di quattro anni fa come più modesta “settimana del vino”. In gran “fermento” sul mercato nipponico appaiono soprattutto i vini spumanti e quelli fortificati, con una forte crescita dei volumi.