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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2011 alle ore 06:40.
Il capolavoro nieviano racconta, come ha scritto oltre mezzo secolo fa Sergio Romagnoli, «la faticosa e avventurosa affermazione di italianità di un uomo nato in un lembo italiano quando ancora l'Italia non era»; è piuttosto che un romanzo storico, una profezia, nella quale passato e futuro sono gli elementi di un'alchimia che trasforma l'uno nell'altro, e vede nella morte la vita a venire, tanto che quel che conta è ciò che non accade, quel che non è ancora presente perché è ferventemente atteso.
Il romanzo del Risorgimento dell'Italia scritto prima che sia avvenuto è un'opera pedagogica e progettuale, nella quale le parole non sono fatti, «ma fatti sono gli effetti che se ne ottengono»: «Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea».
L'Italia che non c'è, la nazione che ha fallito nella rivoluzione quarantottesca, resiste nell'orizzonte degli ideali e nell'universo della memoria e della tradizione che faticano a confondersi e saldarsi, anche se per entrambi non si dà altro destino.
Il futuro lo si intravvede nel passato squarciando il presente: Nievo volge indietro lo sguardo per vedere specchiata nella storia la sorte della nazione, riconoscendo l'identità culturale e letteraria della stessa e trovando le radici della patria dove dovevano essere, a Venezia. Il romanzo nieviano è generosamente sognante e malinconicamente disincantato perché non ha conclusione reale; sa dove bisogna andare, ma riconosce che gli sfugge come si fa ad arrivarci.
Cronologia
21 ottobre 1866
Il Veneto diventa Italia
Sconfitta nella terza guerra d'indipendenza, l'Austria deve cedere la regione: la dà a Napoleone III (sotto). L'atto di consegna a Vittorio Emanuele avviene all'Albergo d'Europa di Venezia. Il 21 ottobre un plebiscito conferma la decisione.
23 ottobre 1918
La battaglia di Vittorio Veneto
Sul fronte veneto si decide la prima guerra mondiale. Dopo la ritirata di Caporetto, il 23 ottobre l'esercito italiano si lancia contro i militari austro-ungarici, libera Vittorio Veneto e avanza verso Trento. Il 3 novembre il maggiore von Arz accetta le condizioni dell'Intesa e il 4 novembre entra in vigore il cessate il fuoco.
1950
La grande diaspora
Finita la seconda guerra mondiale, riprende il flusso migratorio: si stima che fra il 1876 e il 1976 oltre 3,3 milioni di veneti abbiano lasciato la regione con destinazione Nord e Sud America e Australia. Oggi nel mondo gli oriundi della regione sono più di 9 milioni.
1° giugno 1968
Montale presenta Andrea Zanzotto
Sul Corriere della Sera Eugenio Montale recensisce il volume in versi La beltà di Andrea Zanzotto. Il poeta nato a Pieve di Soligo nel 1921 canta il Veneto, i suoi paesaggi, l'arrivo della ricchezza, il disincanto per un tempo che non c'è più, fino all'arrivo degli extracomunitari e agli sfregi ambientali.
2002
Inizia la costruzione del Mose
Dopo la terribile alluvione del 1966 Venezia inizia a pensare a un sistema per difendere la città. Vari i progetti presentati negli anni fino al 2002, quando il Cipe finanzia con 453 milioni la costruzione del Mose, un sistema di dighe mobili che sarà ultimato nel 2014 per un costo complessivo di 4,7 miliardi.
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