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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2011 alle ore 15:06.

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L'industria Ferrero nasce ufficialmente ad Alba (Cuneo) il 14 maggio 1946, grazie al lavoro pasticcere di Pietro Ferrero, che ha inventato il Giandujot (o Pasta Gianduja), di sua moglie Piera e di suo fratello Giovanni. Alla fine di quell'anno Ferrero conta più di 50 dipendenti, e a metà degli anni '50 l'azienda comincia a superare la dimensione nazionale. Nel 1956 apre uno stabilimento estero, in Germania, primo esempio di internazionalizzazione dell'industria italiana nel settore dolciario.

Oggi ad Alba c'è la sede centrale di una multinazionale presente in quattro continenti con una rete di 38 società operative, 18 stabilimenti (4 in Italia) e 21.600 dipendenti. Negli stabilimenti italiani di Pozzuolo Martesana (Milano), Balvano (Potenza), Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), e Alba sono impiegate circa 6mila persone.

Una multinazionale alimentare di primo piano in cui la famiglia Ferrero conserva il timone, con Michele Ferrero e i suoi figli, i chief executive officers Pietro e Giovanni. Il gruppo – che nel 2009 ha ricevuto il prestigioso Reputation award – è il terzo al mondo nel settore dei prodotti dolciari al cioccolato, il primo in Europa occidentale. Ha un fatturato di 6,3 miliardi di euro e l'anno scorso ha esportato in oltre 70 paesi nel mondo (600 milioni il fatturato estero). A favorire anche l'ultima crescita sono stati i tre marchi più noti: Nutella (inventata nel 1964), Kinder cioccolato, Estathé. Ma non bisogna dimenticare Tic Tac, merendine, e praline.

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