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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2011 alle ore 19:50.

Via libera all'unanimità dall'assemblea di Cassa depositi e prestiti alla modifica dello statuto per recepire il cosiddetto decreto anti-scalate e consentire l'acquisto di partecipazioni in società «di rilevante interesse nazionale». Lo rende noto il gruppo partecipato al 70% dal Tesoro e al 30% dalle Fondazioni bancarie, spiegando che «le modifiche ampliano ulteriormente l'operatività di Cdp, consentendole di assumere partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale, a condizione che possiedano i requisiti che saranno definiti con decreto del ministro dell'Economia e che siano caratterizzate da una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico, e da adeguate prospettive di redditività».

Possibili interventi su Parmalat
Uno dei possibili interventi della Cdp è nel capitale di Parmalat. «Le suddette partecipazioni - aggiunge la Cdp - potranno essere acquisite anche attraverso veicoli societari o fondi di investimento. Nel caso di acquisto mediante utilizzo di risorse provenienti dalla raccolta postale, le stesse sono contabilizzate nella gestione separata di Cdp».

Paletti per investimenti
Il verbale di assemblea contiene anche una lunga nota che inserisce dei paletti per gli investimenti. Tra questi: no agli investimenti in società strategiche che si trovino in situazione di crisi economica e finanziaria o rischino di trasferire a Cdp degli oneri derivanti da processi di ristrutturazione in corso. Il verbale dell'assemblea totalitaria di Cdp è stato sottoscritto sia dal ministero dell'Economia, titolare della maggioranza del capitale di Cassa spa, sia dalle 66 Fondazioni bancarie che detengono il
30% del capitale privilegiato. All'assemblea ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Fondazione Cariplo e dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, fautore dell'investimento delle Fondazioni in Cdp.

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