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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 15:53.

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Tensione tra gli operai in coda nella fabbrica ex Bertone per il primo giorno del referendum. 2 Maggio 2011 (ANSA/DI MARCO)Tensione tra gli operai in coda nella fabbrica ex Bertone per il primo giorno del referendum. 2 Maggio 2011 (ANSA/DI MARCO)

Dopo essersi schierata per il no alle consultazioni sul contratto a Pomigliano e Mirafiori, la Fiom (i metalmeccanici della Cgil) cambiano rotta. Le Rsu delle officine automobilistiche Grugliasco (ex carrozzeria Bertone) a maggioranza Fiom, hanno infatti votato un documento, prima dell'inizio della consultazione, in cui si chiedeva ai lavoratori di votare sì al piano di investimento previsto da Fiat per lo stabilimento. Il piano della azienda, che prevede un investimento da 500 milioni per portare la produzione della Maserati, è infatti condizionato all'intesa con il sindacato.

Il piano prevedeva l'adozione dello stesso contratto di primo livello applicato da Fabbrica Italia Pomigliano. L'accordo ha avuto l'ok di Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Uglm ma la Fiom, che a Grugliasco è la sigla largamente maggiorataria, non ha firmato. Per questo l'accordo è stato sottoposto a referendum tra i lavoratori. All'assemblea di fabbrica prima del voto tuttavia è arrivata la svolta dei metalmeccanici della Cgil.

Pino Vola, delegato Fiom delle Rsu della ex Bertone, ha spiegato l'indicazione con il fatto che «i lavoratori delle carrozzerie sono sottoposti a un evidente ricatto, ma non si devono dividere. Non possiamo accettare che la Fiat scarichi la responsabilità di fare l'investimento sui lavoratori». La Rsu ha anche chiesto una rielezione dei delegati visto che si era lavorato per un accordo diverso.

All'assemblea era presente anche il numero uno della Fiom Maurizio Landini che, della battaglia contro i contratti separati ha fatto una battaglia anche in tribunale. «Rispettiamo la posizione delle Rsu - ha detto - in quanto si tratta di una sorta di legittima difesa, che evidenzia l'inganno dietro una ipocrita libertà di scelta. La Fiom non firmerà comunque questo accordo per coerenza, in quanto un conto è il ruolo delle Rsu e un conto quello della Fiom, che intende andare avanti con i ricorsi». Il riferimento di Landini è alla presa di posizione di Sergio Marchionne che, qualche settimana fa, ha posto i sindacati un aut aut: o c'è l'accordo o non ci sarà la produzione di Maserati a Gugliasco.

«Se domani il referendum si chiuderà con una vittoria dei sì la Rsu firmerà l'accordo con la Fiat» ha dichiarato invece Pino Viola, delegato della Fiom alla ex Bertone. «Questa volta - spiega - la situazione è diversa rispetto a Mirafiori e Pomigliano perchè il referendum è stato indetto non solo da Fim, Uilm e Fismic, ma da tutta la Rsu». (An. Fr.)

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