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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2011 alle ore 16:53.

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Gli ispettori Ue e Fmi in questi gioni ad Atene stanno spingendo la Grecia a privatizzare i servizi pubblici in cambio del rilascio di una nuova tranche di aiuti e un possibile nuovo prestito, sebbene l'Economist attacchi pesantemente questa ipotesi come insufficiente a evitare la ristrutturazione del debito greco.

Che Fmi e Ue spingano verso nuove privatizzazioni lo scrive il quotidiano Eleftherotypia senza citare però i nomi delle sue fonti. Il primo ministro George Papandreou ha ribadito che un piano di privatizzazioni da 50 miliardi di euro sarà reso noto nei suoi dettagli la prossima settimana, progetto che è lo strumento principale secondo l'esecutivo per ripagare parte degli interessi del debito greco ormai al 140% del Pil.
Gli ispettori del Fondo e della Ue e della Bce, attualmente ad Atene, hanno suggerito in particolare al governo Papandreou di vendere la società energetica PPC, l'acquedotto municipale di Salonicco EYATH e quella di Atene EYDAP.

«Un accordo tra il governo greco e la troika (Eu, Fmi, Bce) potrebbe essere raggiunto già nella giornata di mercoledì, accompagnato dal versamento della quinta tranche di 12 miliardi di euro», ha scritto sempre il quotidiano greco che ha anche aggiunto che in quell'occasione si potrebbe decidere anche un ulteriore piano di aiuti da aggiungere a quello di 110 miliardi di euro.

Nei giorni scorsi si è parlato sui media internazionali di un piano aggiuntivo di prestiti da 60 miliardi di euro per consentire al paese di affrontare il rinnovo dei debiti in scadenza nel 2012 e 2013, per una cifra appunto di 60 miliardi di euro. Il quotidiano ellenico riporta che la troika avrebbe chiesto al Govero greco anche misure aggiuntive di austerità per il periodo 2011-2015, tra cui una tassa per le bevande analcoliche e un aumento dell'imposta speciale sui consumi.

La Grecia è pronta a vendere beni, società e terreni pubblici per 50 miliardi di euro visto che ha un patrimonio demaniale da solo pari a 280 miliardi euro secondo stime del direttore Borges per l'Europa dell'Fmi.
Il mese scorso il governo Papandreou si era detto pronto a ridurre la propia quota nella società elettrica PPc al 34% dal 51%, di vendere la propria quota nella società delle lotterie OPAP, la maggiore d'Europa, nel 2012 e un'altra quota nella società di telecomunicazione OTE, la maggiore del paese.

La Commissione europea ha fatto sapere prima del vertice dei ministri delle Finanze dell'eurozona previsto per lunedì che Atene rischierebbe di mancare l'obiettivo del deficit 2011 del 2% se non si dovesse varare nuove manovre aggiuntive. Il tempo stringe e Atene non ha molte chances se vuole evitare l'onta della prima ristrutturazione del debito di eurozona.

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