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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 13:19.

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La centrale a carbone di porto TolleLa centrale a carbone di porto Tolle

È passato quasi un quarto di secolo, 24 anni, da quando l'Esselunga decise di aprire un supermercato a Cusano Milanino. Non c'è ancora. Bloccato da sindaci neghittosi e da funzionari timorosi. Una dozzina d'anni per la British Gas a Brindisi: comune, provincia e regione si oppongono al rigassificatore. Oppure cinque anni per lo zuccherificio aretino di Castiglion Fiorentino, fermato dalla regione.

È il fenomeno nuovo: più dell'opposizione dei comitati locali descritti dalla sigla Nimby (not in my backyard, non nel mio cortile) oggi fermano 320 progetti soprattutto le amministrazioni pubbliche.

Negli Usa è nata una nuova sigla per rappresentare il fenomeno sociale: Nimto (not in my term of office, non durante il mio mandato). E spesso i nemici sono i vicini di casa: a Porto Tolle (Rovigo), dove la nuova centrale dell'Enel è stata fermata dal Consiglio di Stato dopo il via libera del Tar, gli oppositori più accesi sono quelli del Comune vicino, Rosolina. Invece a Porto Tolle è successo un caso unico di intesa tra imprese, sindacato, amministratori pubblici, tutti a favore del progetto.

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