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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 18:01.

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Accordo fra le imprese informatiche di Confindustria e il ministero dell'Ambiente sui "nodi" del Sistri (Fotogramma)Accordo fra le imprese informatiche di Confindustria e il ministero dell'Ambiente sui "nodi" del Sistri (Fotogramma)

Accordo tra imprese informatiche e il ministero dell'Ambiente per risolvere i nodi sull'interoperabilità legati al Sistri, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Lo rende noto Confindustria servizi innovativi e tecnologici. In una nota Bonfiglio Mariotti, delegato per le politiche di de-materializzazione di Confindustria servizi innovativi e tecnologici e presidente Assosoftware, scrive che «dopo le criticità emerse chiaramente durante il click day il vento è cambiato per il Sistri.

L'avvio del complesso sistema di rintracciabilità dei rifiuti verrà garantito da una piena e operativa collaborazione tra ministero dell'Ambiente e imprese informatiche mirata alla risoluzione delle problematiche tecniche legate all'interoperabilità dei software».

«Ritengo che la prosecuzione della collaborazione e delle attività in corso già concordate - aggiunge - consentiranno in breve tempo la partenza di Sistri e, con il costante monitoraggio delle Software House, il perfezionamento dell'interoperabilità fino al completamento dei lavori».

Le linee d'azione dalla formazione alla gestione ad hoc
Tre sono le linee d'azione concordate e avviate con il ministero: il supporto alla formazione tecnica, già in corso attraverso una serie di workshop mirati al perfezionamento dei processi di interoperabilità; l'avvio di una sperimentazione mirata su un campione rappresentativo di Imprese di tutti i settori coinvolte nella filiera della gestione dei rifiuti; ed infine una gestione ad hoc dei casi particolari, che permetterebbe al Sistri di non essere bloccato da casi isolati che hanno specifiche criticità.
«L'importanza del Sistri è sia nei contenuti sia nel messaggio politico che vi è sotteso - commenta Giorgio Rapari, presidente di Assintel - in un'epoca in cui la catena dei rifiuti presenta fin troppe aree oscure, che vanno a impattare talvolta in modo eclatante sulla dimensione ambientale, il sistema una volta a regime rappresenterà una risposta innovativa, pratica e utile per la gestione e il monitoraggio del ciclo completo, e sarebbe un peccato che fosse vanificato da vischiosità tecniche che invece è possibile risolvere con una sana collaborazione fra imprese e ministero».

Le imprese chiedono di sospendere l'obbligatorietà prevista per il 1 giugno
Stop all'avvio del Sistri: lo ribadiscono in una nota congiunta Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle cooperative e Confapi. Nella nota, le imprese chiedono al governo di «assumere con urgenza la decisione di sospenderne l'obbligatorietà, che sarebbe prevista, in base alle norme vigenti, per il primo giugno. «È positivo il dialogo con il ministero ma ora - ribadiscono - serve una soluzione in tempi rapidi». Nella giornata di verifica, il click day l'11 maggio scorso, le nostre organizzazioni - ricordano le quattro associazioni imprenditoriali nella nota - «hanno complessivamente ricevuto 16.620 segnalazioni, delle quali 14.934, pari al 90%, hanno lamentato malfunzionamenti di varia natura che hanno interessato l'intera filiera: produttori, trasportatori e gestori di rifiuti». «Le imprese danno atto al ministero dell'Ambiente di avere aperto nei giorni scorsi un tavolo di confronto. Gli approfondimenti fatti - proseguono - sono stati utili per comprendere meglio i problemi che andranno affrontati al fine di consentire l'entrata in vigore del nuovo sistema, ma non hanno consentito di individuare soluzioni applicabili nell'arco di pochi giorni, neanche per le imprese di maggiori dimensioni». Le imprese, concludono, sono convinte che il nuovo sistema rappresenta un fatto positivo ma occorre che sia adeguatamente testato, le aziende vogliono applicare la legge chiedono di essere messe in condizione di farlo. Il Sistri, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 giugno, riguarda in una fase iniziale circa 360.000 imprese.

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