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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 08:42.
La ripresa economica dovrebbe rallentare nel 2011. Lo ha indicato la Banca Mondiale che punta su una crescita del 6,3% per l'insieme dei Paesi in via di sviluppo nel corso di quest'anno, contro il 7,3% nel 2010. Per la Banca Mondiale, l'impatto del terremoto dell'11 marzo in Giappone (i cui costi erano stati stimati dalla stessa in 235 miliardi di dollari ndr.) e i disordini politici nel mondo arabo, hanno fortemente indebolito la crescita dei Paesi in questione.
La crescita nei Paesi in via di sviluppo è ancora di gran lunga più dinamica di quella dei Paesi industrializzati facenti parte dell'Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico (Ocse), per i quali si prevede un rallentamento a +2,1% nel 2011 dal +2,6% nel 2010, per poi risalire A +2,6% nel 2012 e al 2,5% nel 2013, spiega la Banca Mondiale nelle sue Previsioni economiche. Globalmente, la crescita del Pil dovrebbe rallentare al 3,2% nel 2011 contro il 3,8% nel 2010.
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Tornando agli emergenti, la banca mondiale auspica un maggior sforzo «per raggiungere una crescita equilibrata attraverso l'attuazione di riforme strutturali, il controllo delle pressioni inflazionistiche e facendo fronte a prezzi più elevati per le materie prime». L'istituzione ha poi avvertito che «il perseguimento dei più elevati prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari, già alti, potrebbe rallentare significativamente la crescita economica e penalizzare i Paesi poveri».
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