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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2011 alle ore 14:51.

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Riflettori puntati su Bruxelles oggi per un doppio appuntamento di cruciale importanza per il futuro dell'economia e l'assetto istituzionale del'Unione.

Alle 15 l'attuale governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, si è presentato per la prima volta davanti al Parlamento europeo nella sua veste di presidente designato della Banca centrale europea. Poco dopo, nella sede del Consiglio Ue, i ministri delle Finanze - prima in formato Eurogruppo poi in versione Ecofin - si incontreranno per discutere delle modalità con cui realizzare il salvataggio bis della Grecia e completare la riforma della governance economica.

Per Draghi si tratta di conquistare la fiducia e il sostegno dell'euroassemblea nel corso di un'audizione che si svolgerà presso la commissione per gli affari economici. Domani la stessa commissione si pronuncerà sulla 'fiducia' al successore in pectore di Jean-Claude Trichet, un voto comunque non vincolante in vista dell'ok definitivo che dovrà giungere dal Consiglio europeo del 24 giugno prossimo.

Decisamente più complesso e rischioso il compito a cui sono chiamati i ministri delle Finanze al vertice Ecofin che comincia stasera. Giulio Tremonti e i suoi colleghi sono chiamati a trovare una soluzione di compromesso per superare lo scontro in atto tra Germania e Bce sulla partecipazione degli investitori privati - banche, fondi e assicurazioni - al salvataggio bis della Grecia.

Un'operazione che, è la parola d'ordine di Bruxelles, non dovrà in ogni caso essere letta dalle agenzie di rating e dai mercati come un default della Grecia.

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