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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2011 alle ore 10:49.

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Nuovo record per lo stock del debito pubblico italiano che, in valori assoluti, tocca ad aprile quota 1890,6 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Banca d'Italia e contenuti nel supplemento Finanza Pubblica al Bollettino Statistico dell'Istituto. Rispetto a marzo, quando il debito aveva segnato un decremento a 1868,2 miliardi, c'è stato un rimbalzo di oltre 22 miliardi.

Cresce il debito degli enti locali
l supplemento statistico di Bankitalia rivela inoltre il balzo a 114 miliardi il debito pubblico degli enti locali, che sfiora così il record assoluto di 114,040 miliardi toccato lo scorso maggio. Il debito «locale» ha segnato dall'inizio dell'anno una crescita di 3 miliardi, pari al 2,7%, mostrando un trend di crescita superiore al 2,5% segnato dal debito globale delle amministrazioni pubbliche.

Entrate fiscali a +6% nei primi quattro mesi del 2011
Dal documento di Via Nazionale emerge, però, anche il buon andamento delle entrate fiscali nei primi quattro mesi dell'anno. Il gettito, secondo i calcoli dell'istituto di Via Nazionale, al netto dei fondi speciali della riscossione, si è attestato a 111.056 milioni di euro, rispetto ai 104.794 milioni dello spesso periodo del 2010, con un incremento che sfiora il 6% (5,97%). Buono il risultato di aprile: l'incasso è stato di 27,5 miliardi contro i 25,1 miliardi dello stesso mese del 2010.

Entrate tributarie: Tesoro, in aumento di 6 miliardi nei primi quattro mesi 2011
Nel primo quadrimestre del 2011, poi, si legge in un comunicato del ministero dell'Economia diffuso oggi, le entrate tributarie sono ammontate a 115,472 miliardi di euro, con un aumento di 6,178 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2010. Secondo il ministero, tra gennaio e aprile «si registra una tendenza complessiva al riallineamento delle entrate tributarie ai livelli precedenti alla crisi». Nel dettaglio, le imposte dirette sono cresciute complessivamente del 4,6% (+2,64 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2010 mentre le imposte indirette hanno fatto registrare un aumento del 6,8% (+3,538 miliardi di euro) rispetto al primo quadrimestre 2010.

Tra le imposte indirette bene il gettito Ire
A sostenere il «buon andamento delle imposte dirette», si legge nella nota del Tesoro, è stato «il gettito Ire che presenta un incremento tendenziale del 4,1% (+2,188 miliardi)». Il gettito delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente (+3,2%) è stato sostenuto tanto dagli aumenti dell'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registrati nel periodo gennaio-marzo 2011, quanto dal rinnovo di alcuni contratti collettivi. Tra le imposte indirette l'Iva «torna ai livelli pre-crisi e mostra un incremento tendenziale del 5,4% (+1,568 miliardi) sostenuto, tanto dal gettito dell'imposta sugli scambi interni (+1,2% pari a +296 milioni di euro), quanto dal gettito dell'imposta sulle importazioni (+30,0% pari a +1,272 miliardi di euro) trainato dall'incremento dei flussi in valore delle importazioni extra-Ue sui quali influisce l'aumento del prezzo del petrolio». Sensibile, tra le imposte indirette, il contributo di una entrata una tantum (+1,259 miliardi), introdotta con la Legge di Stabilità per il 2011 nell'ambito del più generale intervento di semplificazione del trattamento fiscale dei contratti di leasing immobiliare.

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