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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2011 alle ore 21:30.

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Mario Draghi (Ansa)Mario Draghi (Ansa)

C'è qualche differenza di vedute tra le due sponde dell'Atlantico circa la data della nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. L'Ue non si aspetta cambi rispetto alla previsione che l'italiano possa ricevere l'investitura (il mandato di Jean-Cluade Trichet scade a novembre) nel corso del vertice dei capi di stato e di governo a Bruxelles in programma domani sera e venerdì. «Sarà confermato l'accordo sulla nomina del nuovo presidente, è importante assicurare alla Bce una guida stabile in sostituzione di Jean-Claude Trichet», hanno indicato fonti diplomatiche europee (che non hanno voluto commentare la questione delle dimissioni sì o no di Lorenzo Bini Smaghi dal board). Sono le stesse parole usate dal presidente Ue Herman Van Rompuy nella lettera di convocazione del vertice.

La questione Bini Smaghi potrebbe invece - ha scritto il Wall Street Journal - fare addirittura slittare la nomina di Draghi. Secondo il quotidiano finanziario statunitense, infatti, prima di dare l'ok i membri del direttivo, in particolare quelli in rappresentanza della Francia, attenderanno che sia risolta la questione dei due italiani (Draghi e Bini-Smaghi appunto) nel board della Bce. Cosa che sta estremamente a cuore del presidente francese Sarkozy, come spiegato martedì 21 giugno dal Sole24Ore.

I francesi giocano a carte non sempre scoperte. Nella mattinata di ieri il portavoce del governo Fillon, François Baroin, si è espresso in maniera rassicurante: «La Francia sostiene Draghi alla Bce e non ci sono dubbi sul sostegno che la Francia garantisce a Mario Draghi». Più ambiguo è stato successivamente il segretario di stato al commercio estero Pierre Lellouche. Davanti all'Assemblea Nazionale ha affermato che la Francia «potrà pretendere» di avere un suo rappresentante nel board della banca non appena Jean-Claude Trichet lascerà l'istituto monetario, alla fine di ottobre.

Sulla questione era intervenuto la scorsa settimana il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendo a Bini Smaghi di «rassegnare spontaneamente le dimissioni». In un'intervista ufficiale che risale allo scorso mese Bini-Smaghi (il cui mandato scade nel 2013) ha ribadito: «I miei progetti restano qui (a Francoforte, ndr)». Anche nei giorni scorsi ha confermato che il mandato ha una durata di otto anni e l'indipendenza della Bce è salva se non si verificano forzature.

Proprio Berlusconi ha ricevuto Draghi in serata a Palazzo Chigi. Durante l'incontro, sono stati approfonditi i temi del difficile momento europeo. Si è parlato, ovviamente, anche della ratifica della nomina di Draghi alla presidenza della Bce. Il presidente del Consiglio ha espresso a titolo personale e del governo i migliori auguri di buon lavoro al governatore per il delicato incarico europeo che andrà ad assumere. «La sua nomina - ha detto il premier - dà onore all'Italia».

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