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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 07:46.

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Manovra da 47 miliardi: 1,8 quest'anno. Nella foto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (a sinistra) con il premier Silvio Berlusconi alla Camera (Ansa)Manovra da 47 miliardi: 1,8 quest'anno. Nella foto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (a sinistra) con il premier Silvio Berlusconi alla Camera (Ansa)

di Marco Mobili e Dino Pesole
Non più tagli lineari, ma dal 2012 un avvio di «spending review» per definire i «fabbisogni standard» di tutte le amministrazioni dello Stato. Se tuttavia si verificheranno scostamenti rilevanti degli obiettivi sarà il ministro dell'Economia a intervenire direttamente sugli impegni di spesa dei singoli ministeri «entro limiti percentuali determinati in misura uniforme rispetto a tutte le dotazioni di bilancio», oppure selezionando e ricalibrando le singole dotazioni. Via XX settembre però non avrà mano libera, visto che prima di intervenire con i tagli dovrà incassare una delibera formale del Consiglio dei ministri. Partirà in contemporanea una vera e propria stretta sull'utilizzo dei residui passivi: in particolare verrà soppressa la possibilità di conservare nel conto residui somme non utilizzate, perché vengano spese nell'esercizio successivo.
Sono alcune delle novità della manovra per complessivi 47 miliardi, limitata a 1,8 miliardi per il 2011 e a 5,5 miliardi per il 2012, e dunque concentrata per gran parte nel biennio 2013-2014 così da raggiungere tra tre anni un deficit vicino al pareggio.

Lavori in corso e confronto
Le consultazioni politiche preliminari di ieri a livello di maggioranza e di Governo confermano l'impianto della manovra che, dopo gli ulteriori ritocchi che saranno apportati nella giornata di oggi, sarà domani mattina all'esame del Consiglio dei ministri insieme alla delega fiscale. Intanto, nel confronto del tardo pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha indicato ai colleghi dell'Esecutivo i tagli dei vari dicasteri per il piano triennale: per il 2011 la riduzione delle spese si assesterebbe sui 262 milioni, per il 2012 toccherebbe 1,4 miliardi, due miliardi e mezzo per il 2013 e quasi cinque miliardi per il 2014.
Il grande assente della bozza fatta circolare ieri da Via XX Settembre è l'intero capitolo della riduzione dei costi della politica, che comunque dovrebbe aprire il testo del nuovo provvedimento d'urgenza che sarà varato nelle prossime ore.

La manutenzione 2011-2012
Il quadro delle «spese indifferibili» per il 2011 inserite nella bozza del decreto legge mobilita nel totale 1,8 miliardi. In primo piano la proroga della partecipazione italiana alle missioni militari internazionali: vengono stanziati 700 milioni che integrano il finanziamento del primo semestre, in scadenza domani. Ulteriori 36,4 milioni vengono stanziati per assicurare anche nella seconda parte dell'anno il concorso delle forze armate alle attività di controllo del territorio, mentre 314 milioni vengono dirottati alle regioni «per le esigenze del trasporto pubblico locale». In questo stesso capitolo del decreto è inserita la norma che dispone l'introduzione di un sovrapprezzo al canone per l'alta velocità, così da consentire «uno sviluppo dei processi concorrenziali nel settore dei trasporti ferroviari». Ulteriori 200 milioni sono diretti al consentire l'adempimento degli impegni dello Stato italiano che derivano dalla partecipazione a banche e fondi internazionali. Infine, sono in arrivo 64 milioni per la gestione dei mezzi della flotta area della Protezione civile.

Il controllo della spesa
Le analisi che dal 2012 dovranno portare l'Economia e la Ragioneria ad individuare i fabbisogni standard per le singole amministrazioni centrali, serviranno ad evitare la duplicazione di strutture e allo stesso dovranno individuare le best practices da esportare. Fabbisogni che dall'anno successivo dovranno essere rispettati sulle base di piani triennali per il superamento della spesa storica sulla base di valori predeterminati secondo una tabella allegata al decreto (la bozza non la prevede ancora). Per chi non lo farà, scatterà ancora una volta la scure dei tagli lineari. A fare eccezione saranno i fondi per il finanziamento ordinario delle università, nonché le risorse destinate alla ricerca, all'istruzione scolastica e al finanziamento del 5 per mille dell'Irpef. Nel processo di razionalizazione della spesa pubblica un ruolo strategico, secondo i tecnici di via XX Settembre, sarà affidato alla centralizzazione degli acquisti.

Enti e organismi pubblici
Aziendalizzazione della Croce rossa italiana, federalizzazione dell'Anas, commissariamento dell'Istituto sul credito sportivo e accorpamento dell'istituto Luce e Cinecittà. Ancora tutta da scrivere, invece, la norma sull'Istituto per il commercio estero di cui nei giorni scorsi si ipotizzava la soppressione. La razionalizzazione degli enti pubblici partirà, dunque, dalla Croce rossa: dal 1° gennaio 2012 la Cri svolgerà la sua attività in regime di diritto privato come associazione umanitaria a carattere volontario. Dal 1° gennaio 2012, infine, dalle ceneri di Anas Spa sarà costituita Anas Holding Spa la quale parteciperà alla costituzione di società per lo svolgimento all'estero di attività infrastrutturali, nonché alla gestione delle partecipazioni in società concessionarie autostradali, anche regionali.

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