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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2011 alle ore 15:11.

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Da sinistra, Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta (Ansa)Da sinistra, Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta (Ansa)

Lodo Mondadori: ne parlerà Palazzo Chigi
Lodo Mondadori? «Ne parlerà ufficialmente Palazzo Chigi». Così Tremonti, ha risposto alle domande sulla norma inserita dal Governo e poi tolta dalla manovra, battezzata dall'opposizione come "salva-Fininvest". Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani , ha invece detto che il premier Silvio Berlusconi ha chiesto al Tesoro di ritirare dalla manovra la norma, dopo le polemiche degli ultimi giorni. «Era una norma responsabile che prevedeva le sanzioni venissero pagate dalle aziende solo alla sentenza della Cassazione. Era una norma di civiltà». Poi «si è scatenato l'inferno - ha sottolineato Romani - e responsabilmente Berlusconi, caro Giulio (Tremonti, ndr), ha chiesto al Tesoro di ritirarla».

La crescita deriva da un'azione collettiva
«La crescita - ha detto Tremonti - non dipende da un atto, non ha un momento istantaneo, ma deriva dall'azione collettiva di tutti. A differenza del bilancio, che dipende da un Governo e da una legge».

Letta: Napolitano ha firmato questa mattina
«Il presidente Napolitano ha firmato la manovra questa mattina - ha annunciato il sottosegretario Letta aprendo la conferenza stampa - questa sera sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e domani entrerà in vigore». Letta ha voluto sottolineare che «non ci sono stati momenti di tensione nè lacerazioni nel governo».

I risparmi di Camera e Senato finanzieranno il 5 per mille
I risparmi previsti dalla manovra ottenuti dai costi di Camera e Senato saranno destinati a un «fondo speciale» le cui risorse serviranno a finanziare il cinque per mille in favore del Terzo settore.

Ridurre i costi della politica, ma nessun taglio alla Masaniello
Sì a ridurre i costi della politica, ma nessun taglio alla Masaniello. «Se si vuole fare una riforma per legge bisogna fare una legge che rispetti la legge. Resta la possibilità di fare un intervento alla Masaniello, ma bisogna invece seguire un percorso che rispetti la struttura istituzionale del Paese», ha affermato Tremonti, precisando che questi tagli «non potevano partire da subito», «ci sarebbero stati i ricorsi dei funzionari che avrebbero bloccato la riforma«. Secondo Tremonti «si tratta del più radicale cambiamento introdotto ai costi politici e amministrativi che saranno portati o calibrati tutti alla media europea». I compensi dei dirigenti della pubblica amministrazione e dei parlamentari (dalla prossima legislatura) saranno, dunque, parametrati alla media europea. Tra gli altri interventi sono previsti «voli di stato trasparenti, pubblicati su internet, e le auto blu che, man mano che vengono rottamate, devono essere sostituite da veicoli non superiori a 1.600 di cilindrata».

Facilitazioni per le imprese di giovani o di chi è stato espulso dal ciclo del lavoro
«Per le nuove imprese create da giovani o da soggetti messi fuori dal ciclo del lavoro perché sfortunati - ha ricordato il ministro - prevediamo un regime fiscale del 5 per cento all'anno per cinque anni».

Sulle professioni vogliamo intervenire seriamente
«Vogliamo entrare seriamente nel campo delle professioni. L'idea - ha spiegato il numero uno dell'Economia - é quella di avviare un'attività preliminare di studio con tutte le organizzazioni internazionali. Abbiamo sentito l'Ocse, l'Fmi e la Commissione europea».

L'Ice sarà integrata al ministero degli Esteri
Nella manovra, ha detto il ministro, è prevista «l'integrazione dell'Ice al ministero degli Esteri». La questione dell'Istituto per il commercio con l'estero sarebbe uno dei punti sui quali il Quirinale avrebbe chiesto chiarimenti.

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