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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2011 alle ore 16:19.

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Spagna e Italia star delle vacanze. Bene anche la Turchia, a picco le richieste per Tunisia ed Egitto. Nella foto una via di Cagliari (Marka)Spagna e Italia star delle vacanze. Bene anche la Turchia, a picco le richieste per Tunisia ed Egitto. Nella foto una via di Cagliari (Marka)

Tra crisi economica, disordini politici e catastrofi ambientali il turismo si trova a dover affrontare una nuova sfida: cambiano gli scenari delle destinazioni. I dati parlano chiaro: le prenotazioni su Egitto, Marocco e Tunisia sono scese del 30-50% (nonostante vistosi tagli ai prezzi), Siria e Giappone sono praticamente fermi. Tuttavia, al calo di richieste corrispondono incrementi, fra il 10 e il 30%, su mete ritenute più sicure come Spagna, Grecia, Turchia e la stessa Italia, ma anche a lungo raggio verso Caraibi, Africa (Zanzibar, Kenya) e Nord America. Secondo Trademark Italia le turbolenze del Mediterraneo nordafricano (Libia), i tumulti mediorientali, la crisi greca, il crollo dei viaggi verso Mar Rosso, Tunisia, Marocco e il Medio Oriente, non fanno pensare, comunque, a significative rinunce degli italiani.

«Il mercato fa fatica a riprendersi – commenta Roberto Corbella, presidente di Astoi –, ma ci sono in atto campagne di rilancio per le destinazioni che stanno soffrendo. Nonostante la crescita di altre mete, certamente non ce la faremo a recuperare i numeri dell'anno scorso, ma auspichiamo che si possano raggiungere i migliori risultati possibili a consuntivo. Le perdite registrate in Nord Africa sono rilevanti se si pensa che la destinazione ha un peso importante sul fatturato dell'industria turistica con una quota di circa il 30%. Più limitato invece il peso di Giappone, Yemen, Siria e Libia che rappresentano segmenti di nicchia. La Libia per esempio attira clienti di fascia medio-alta e ha grosse potenzialità turistiche, perciò, quando si riprenderà sarà un'ottima opportunità».

Previsioni negative arrivano da Assotravel. Spiega il presidente Andrea Giannetti: «Le defezioni nel Maghreb non sono state totalmente compensate da vendite di viaggi in altri posti e tutto questo fa sì che gli operatori si trovino in grandissima difficoltà con previsioni per quest'estate di volumi complessivi in calo a doppia cifra, tranne in casi eccezionali, che non soddisfano la redditività delle aziende le quali sperano nelle prenotazioni sotto data e in località italiane. Agosto è completo e molti andranno nelle seconde case o da amici, ma per luglio e settembre ci sono ancora molti posti liberi per esempio in Puglia e Sardegna».
Dopotutto il turismo ormai ogni anno si trova a dover fronteggiare situazioni eccezionali, come sostiene Mario Roci, fondatore di Settemari: «La Tunisia ha ancora difficoltà a partire anche se la situazione adesso è tranquilla. L'Egitto va meglio, soprattutto verso il Mar Rosso. Ma sotto data la situazione migliorerà. Stiamo registrando forti incrementi nelle prenotazioni in Spagna, la destinazione cresciuta di più quest'anno con un +100%, ma anche la Grecia è diventata molto importante per noi e i problemi finanziari che sta attraversando non stanno causando rallentamenti delle richieste anche perché il turismo è quasi tutto nelle isole che sono tranquille. Rappresenta il 35% del nostro fatturato e la sua crescita sta compensando le perdite che abbiamo avuto sul Nord Africa dove, quando l'opinione pubblica capirà che ormai non c'è più nulla da temere, torneranno i flussi turistici di sempre».

Le vendite sono partite in netto ritardo rispetto all'anno scorso, spiega Paola Frigerio, responsabile programmazione di Frigerio Viaggi Network «a causa della delicata situazione di Egitto e Tunisia, mete tradizionalmente regine dell'estate, la maggior parte dei clienti ha temporeggiato. La difficoltà maggiore adesso è proporre ai clienti che in questi giorni riempiono le agenzie delle alternative con il medesimo rapporto qualità/prezzo».
Anche perché l'area rappresenta un prodotto centrale per la programmazione dei tour operator a differenza di Siria e Giappone i cui cali si assorbono nella gestione ordinaria, precisa Massimo Broccoli, direttore commerciale del gruppo Alpitour. «Il Medio Oriente pesa per il 30% del nostro fatturato – aggiunge –. Abbiamo avuto un picco di calo degli ordini con la sospensione della programmazione ripresa a metà marzo e stiamo recuperando lentamente anche perché il Mar Rosso rappresenta un'offerta difficilmente replicabile. Stanno crescendo d'altro canto le richieste su Spagna (+30%), Grecia (+20%) e Italia (+10%), soprattutto Sicilia, Calabria, Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, ma anche verso Stati Uniti, Caraibi, Africa e Oceano Indiano (+30-40%). È difficile fare previsioni, perché bisogna vedere come andrà agosto, ma l'obiettivo è mantenere il livello del volume d'affari». Difficile fare previsioni come difficile è stabilire quando la situazione internazionale tornerà alla normalità. «Gli italiani – commenta Fabio Lazzerini, ad Amadeus Italia – stanno ritornando in Egitto e in Tunisia più lentamente rispetto a inglesi e tedeschi: in generale perché sono più "conservatori" e possono contare su alternative bellissime vicino casa. Conta poi anche la crisi e il freno al potere di acquisto delle famiglie».

I PREZZI

-50% - Egitto
L'offerta di soggiorni in Mar Rosso ha subito un drastico ridimensionamento dei prezzi. Per una famiglia di quattro persone una settimana in pensione completa a luglio nel Sinai può oscillare tra i 1.500 e i 2.500 euro, all inclusive, praticamente la metà rispetto all'offerta dello scorso anno. Per agosto si annunciano, in proporzione, sconti anche più vistosi che dovrebbero superare anche il 60% in base al pacchetto

-70% - Tunisia
Gli sconti per la Tunisia arrivano a quote anche più elevate dell'Egitto, per una famiglia media di quattro persone, anche se la situazione del Paese sta via via migliorando. La Tunisia, al pari di Egitto e Marocco, sta approntando piani promozionali sul mercato italiano vista l'importanza della presenza di tour operator del nostro Paese

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