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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2011 alle ore 16:54.

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«Non c'è nessuna riforma in vista dell'articolo 8» sui contratti di prossimità contenuto nella manovra bis. Lo dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, dopo che ieri 14 settembre la Camera aveva approvato un ordine del giorno (primo firmatario, Cesare Damiano del Pd) che impegnava il Governo a rivedere la norma per renderla «integralmente conforme agli indirizzi, ai contenuti e alle finalità dell'accordo del 28 giugno 2011».

«Solo le parti sociali, nella misura in cui fossero unite, tutte tutte, potrebbe determinare un'esigenza di questo tipo - ha spiegato Sacconi a margine del convegno del Centro studi di Confindustria - e come avete visto Confindustria, che ce lo aveva chiesto, ha confermato la sua convinzione che questo articolo vada bene». E Confindustria precisa: «la richiesta a cui ha fatto riferimento il ministro riguarda solo l'applicazione erga omnes dell'intesa» del 28 giugno.

Pronta la replica di Cesare Damiano: «Non mi sorprende che il ministro Sacconi ignori la volontà del Parlamento e dimentiche che l'ordine del giorno di ieri è stato votato da 418 parlamentari, ben oltre quindi le forze dell'opposizione». Del resto, sottolinea l'ex ministro del Lavoro, «Sacconi ha deciso un'invasione della sfera dell'autonomia delle parti e ora non può permettersi di cambiare l'articolo 8 scritto per tenere in piedi una maggioranza ormai inesistente».

Marcegaglia: articolo 8 non incoerente con l'accordo del 28 giugno
Dal canto suo, la numero uno di viale dell'Astronomia, Emma Marcegaglia, concludendo il convegno del Centro Studi, ha spiegato che l'articolo 8 della manovra «non è incoerente con l'accordo del 28 giugno tra le parti sociali. Se ci sono alcune incoerenze, e a noi non sembra, le vedremo insieme».

«L'articolo 8, ha spiegato Marcegaglia, dà più spazio al contratto aziendale, per questo abbiamo tenuto al fatto che in esso ci fosse anche l'efficacia erga omnes». Nelle discussioni tra le parti sociali, secondo la leader degli industriali «non ci deve essere chiusura mentale. Si deve essere oggettivi, guardare i dati, i numeri e da lì ripartire. Intendiamo gestire con tutti le opportunità che dà l'articolo 8. Non abbiamo paura di nulla e vogliamo cogliere tutte le opportunità per migliorare la competitività delle nostre imprese», ha insistito.

Camusso: su articolo 8 maggioranza in confusione
Disco rosso all'articolo 8 da parte della Cgil. Per il segretario generale, Susanna Camusso, l'articolo 8 è «l'ennesima conferma della confusione della maggioranza che «si vota la manovra e il suo esatto contrario in piena continuità».

Camusso ha detto che la Cgil continuerà la sua battaglia perchè l'articolo 8 sia cancellato: «di certo - ha concluso - non affidiamo al ministro la funzione di metterlo al riparo». (Cl.T.)

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