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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 14:05.

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I consumi obbligati, come bollette, assicurazione dell'auto, affitto pesano per il 40% sulle tasche degli italiani. Quasi il doppio rispetto a quanto accadeva quarant'anni fa. Dicono questo i numeri resi pubblici oggi dall'ufficio studi di Confcommercio. Un andamento che dipende soprattutto dall'inflazione e che rischia di essere aggravato dal recente aumento dell'Iva. Che produrrà, secondo l'associazione guidata da Carlo Sangalli, un calo dei consumi di mezzo punto percentuale nel 2012 e un contemporaneo aumento dell'inflazione, che a settembre salirà fino al 3,1 per cento.

Pesano abitazione e trasporti
Secondo i dati di Confcommercio, negli ultimi quarant'anni la quota di consumi assorbita dalle cosiddettte "spese obbligate" è quasi raddoppiata, passando dal 23,3% del 1970 a poco meno del 40% nel 2010. Questo significa che bollette, affitti, servizi bancari e assicurativi, carburanti pesano molto di più sulle tasche degli italiani. Tra le spese fisse, le maggiori quote, in valore, sono destinate all'abitazione (45%) e ad assicurazione e trasporti (25%). Se, poi, guardiamo alla spesa per i consumi liberi delle famiglie, possiamo notare, stando ai dati dell'associazione, che questa è passata dal 76,7% al 61,2% con una forte contrazione soprattutto per gli alimentari: la loro quota, nel giro di quarant'anni si è più che dimezzata, passando dal 36,1% al 15,1%.

Sangalli: servono liberalizzazioni
Per spiegare questi dati, bisogna guardare soprattutto alla dinamica dei prezzi. Spiega Sangalli: «I prezzi delle spese obbligate sono aumentati in maniera vertiginosa, soprattutto se confrontati con quelli dei settori liberamente commerciabili. Questo significa che esistono molti settori da sottoporre a liberalizzazione». I numeri, infatti, dicono che i consumi obbligati hanno mostrato, nell'arco dei quarant'anni considerati, un'inflazione mediamente superiore al 60% rispetto a quella delle spese libere. In sostanza, è successo che l'andamento dei prezzi ha portato le spese obbligate a erodere gli spazi che le spese libere, sempre più economiche, hanno lasciato nelle tasche degli italiani.

Per famiglie e anziani incide molto l'alimentazione
Confcommercio analizza anche l'andamento dei consumi per fasce di età. Gli over 65 che vivono da soli sono quelli che usano la maggior parte del proprio reddito per i consumi di base, cioè le spese fisse sommate all'alimentazione domestica. A fine 2010 questa quota ha toccato il 75% circa. Mentre le coppie senza figli sono quelle che spendono di più in servizi. Più di un terzo del loro reddito viene investito in viaggi, cene fuori casa, spettacoli, benessere. Le spese alimentari, infine, pesano molto sulle famiglie con almeno tre figli, che su questa voce impiegano tre quarti delle loro entrate.

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