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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2011 alle ore 15:38.

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Record ne ha già battuti tanti, Francis Ford Coppola. Dopo aver vinto l'Oscar come miglior film con Il Padrino, nel 1972, ripetè l'impresa nel 1974 con Il Padrino II, unico sequel nella storia ad aver vinto la statuetta. Poi c'è Sofia.

Chi accusò Coppola di nepotismo per averla inserita nel cast del Padrino III ha dovuto ricredersi: i figli dei geni hanno il diritto di ereditare i cromosomi dei padri e hanno il diritto di seguire le loro orme, se dimostrano talento. È il caso di Sofia. Ma forse Francis Ford Coppola, classe 1939, un giorno verrà ricordato non solo come superbo sceneggiatore e visionario regista, ma anche come imprenditore un po' inquieto che a un certo punto ha deciso di ribaltare l'equazione del successo. Ha smesso di fare film per divertirsi e arricchirsi e ha cominciato a divertirsi e arricchirsi con il vino, il cibo e gli alberghi di lusso per poter dirigere e produrre film senza dipendere dalle logiche dell'industria cinematografica.

Il suo portafoglio di "boutique hotel" (www.coppolaresorts.com) comprende cinque strutture. Il prossimo gioiello è italiano, Palazzo Margherita di Bernalda, in provincia di Matera. Entro l'anno l'esclusivissimo hotel (nove suite in tutto) aprirà al pubblico, dopo aver superato una prova generale di tutto rispetto: è stato proprio nel più bel palazzo del paese da cui i nonni di Coppola partirono per l'America alla fine dell'Ottocento che il 27 agosto si è celebrato il matrimonio di Sofia. Quanto al vino, Coppola non è l'ultimo arrivato: fu nel 1975 che acquistò con la moglie Eleonor una prima tenuta della Napa Valley.

Lei ha aperto il suo primo albergo, il Blancaneaux Lodge, nel 1993. Cosa l'ha spinta, dopo quasi vent'anni, a ripetere l'esperienza in Basilicata?
È in questa regione che nacquero i miei bisnonni, l'ho sempre saputo ma per molti anni non ho voluto intraprendere un vero e proprio viaggio nella memoria. La Basilicata per me era la terra raccontata dai miei nonni, non un luogo reale. Quando ho iniziato a pensare di aprire un albergo in Italia avevo in mente la Puglia, perché ho molti amici che ci passano le vacanze e me ne avevano sempre parlato come di un posto splendido non ancora preso d'assalto dai turisti. Cosa che forse da qualche tempo non è più vera. Quando sono venuto a Bernalda è stato una specie di colpo di fulmine con Palazzo Margherita. Una cosa è innamorarsi di un luogo, un'altra capire se è possibile comprarlo e trasformarlo in albergo. Un'impresa affascinante, un mestiere che ormai un po' conosco, ma che ha delle regole molte precise e richiede grandi investimenti. Bisogna essere visionari e allo stesso tempo molto pratici. Bisogna avere un sogno, ma anche una concreta possibilità di finanziarlo.

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