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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2011 alle ore 16:21.

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Raffaele Bonanni (Emblema)Raffaele Bonanni (Emblema)

Con il nuovo contratto del gruppo Fiat firmato oggi all'Unione Industriale di Torino dall'azienda e da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat si chiude la vertenza iniziata alla fine di novembre e che ha raggiunto il massimo punto di tensione la scorsa settimana con l'abbandono del tavolo da parte della Fiom, l'unica organizzazione sindacale non firmataria.

«L'intesa firmata oggi segna una svolta storica per la nostra azienda e i suoi lavoratori», ha dichiarato l'amministratore delegato Sergio Marchionne. Per Susanna Camusso (Cgil) «l'accordo impone e propone il tema della modifica dell'Articolo 19 dello Statuto dei lavoratori», mentre per Raffaele Bonanni (Cisl) con la firma dell'accordo «abbiamo un contratto nazionale dell'auto e dentro l'attivazione del secondo livello, mi pare che non ci sia nulla di nuovo. Mi dispiace tantissimo che non ci sia la Fiom». Quanto alla richiesta di modifica dell'articolo 19 dello statuto dei lavoratori «non è possibile che ognuno chieda modifiche per se stesso», ha detto.

Il nuovo contratto ha previsto un premio di risultato di circa 600 euro e dal primo gennaio sostituisce il contratto nazionale dei metalmeccanici, per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, contiene la sintesi delle esigenze dei diversi stabilimenti del gruppo e soprattutto ha scongiurato la possibilità che il Lingotto gestisca unilateralmente con un esercizio provvisorio le retribuzioni dei lavoratori, un'ipotesi che avrebbe creato danni dal punto di vista economico nell'immediato nelle tasche dei lavoratori e che avrebbe messo le organizzazioni sindacli nella situazione di non poter essere garanti di accordi condivisi in decenni di trattative sindacali.

L'accordo, che per Fiom ripete il modello Pomigliano, secondo quanto evidenziano i sindacati presenti alla trattativa contiene novità e molte modifiche dovute al fatto che «deve adattarsi alle numerose attività del gruppo Fiat». Tra le novità l'introduzione di un sesto scatto di anzianità quadriennale oltre il limite di cinque previsto. Una maggiorazione degli straordinari fino al 60% della paga base, e un premio straordinario per il 2012 da corrispondere nella stessa misura anche a chi ha subito lunghi
periodi di cassa integrazione. Sparisce una sorta di una tantum, 480 euro, già in vigore nella maggioranza degli stabilimenti e spalmata ora sulla paga base mensile, che anche per effetto dell'inclusione di altre voci, sale del 5%. Mentre rimane invariata la paga base annuale. Ecco perché in stabilimenti come la Fma di Avellino e Sata di Melfi, dove l'una tantum era assente, è stata inserita una maggiorazione di circa 300 euro lordi.
Il segretario generale della Fismic Roberto Di Maulo sottolinea che si tratta di un miglioramento importante per la paga base dei lavoratori e che un segnale importante riguarda anche «la previdenza integrativa, perché abbiamo aumentato dello 0,5% il contributo aziendale, cosa che di questi tempi ci è sembrato molto importante».

Giuseppe Farina segretario generale della Fim Cisl osserva che "l'accordo definisce trattamenti salariali e normativi unici per tutti e ha contenuti positivi e vantaggiosi per i lavoratori". Inoltre le nuove regole da una parte "confermano i diritti dei lavoratori" e dall'altra "garantiscono una maggiore disponibilità alle flessibilità e un miglioramento delle condizioni salariali". Anche sulla rappresentanza sindacale si registra una modifica. In base a un accordo intersindacale recepito dall`azienda, spariscono le Rsu e vengono sostituite con le Rsa, la cui nomina sarà' su base proporzionale nella prossima primavera. La Fiom, pertanto, che non è firmataria dal prossimo primo gennaio non potrá più avere rappresentanza nei singoli stabilimenti. Il nuovo contratto di lavoro del gruppo Fiat sarà sottoposto al vaglio dei lavoratori in assemblee tra dicembre e febbraio. Prima di Natale sarà sottoposto all'approvazione delle Rsu.

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