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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 07:47.
ROMA - Almeno sul federalismo la maggioranza c'è ancora. La bicamerale ha approvato ieri con 16 sì (Pdl, Lega, Mpa, Fli e Svp) e 14 no (Pd, Idv e Udc) il decreto attuativo che dà a Sose spa – ma con l'ausilio di Ifel Anci, Istat e Ragioneria generale dello stato – il compito di determinare, entro il 2017, i fabbisogni standard di comuni e province nelle loro funzioni fondamentali (scuola, polizia locale, ambiente) e che dovrà ora tornare in consiglio dei ministri per il varo definitivo.
Determinanti si sono rivelati il finiano Mario Baldassarri e l'altoatesina Helga Thaler. Anche se, a sentire il Pd, il via libera è giunto grazie a due escamotage. Il primo formale. Per i democratici, il presidente Enrico La Loggia avrebbe deciso di far votare prima il parere di maggioranza confezionato da Antonio Leone (Pdl) e poi quello di minoranza firmato Marco Stradiotto (Pd) solo perché Baldassarri aveva detto che si sarebbe espresso a favore di entrambi. Ma l'ok al testo Leone ha fatto decadere la proposta alternativa, appoggiata dall'intera opposizione. Accuse respinte con forza innanzitutto da La Loggia: «È consuetudine – ha spiegato – votare per primo il parere della maggioranza. In ogni caso se si fosse votato prima il parere di Stradiotto sarebbe stato bocciato (il pareggio in commissione equivale infatti a bocciatura, ndr)». E poi da Leone che ha criticato il «solito atteggiamento ostruzionistico del Pd». Laddove Stradiotto ha ripetuto che «si sta costruendo il tetto senza le fondamenta perché manca l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei costi standard».
Altro escamotage, secondo la minoranza, è stato l'esonero dei territori a statuto speciale dall'applicazione del dlgs, che è valso il sì della Thaler. L'esenzione varrà anche a fini statistici visto che un emendamento in tal senso di Marco Causi (Pd) non è stato messo ai voti. Tutto ciò mentre la Ragioneria generale dello stato, in una lettera alla commissione bilancio – che oggi darà il suo parere al dlgs – ha chiesto di non escludere le regioni speciali dall'applicazione del provvedimento per evitare che i principi cardine della riforma siano «vanificati».
La bicamerale si concentrerà ora sul federalismo municipale, il cui decreto è stato trasmesso ieri dal governo dopo la mancata intesa del 28 ottobre scorso in conferenza unificata. Conferenza che dovrebbe pronunciarsi oggi sul fisco regionale.